Una proposta che non è affatto piaciuta alla Regione Lazio
Il presidente Nicola Zingaretti ha giustificato il diniego prendendo ad esempio ciò che sta succedendo nel mondo della scuola. “Dopo l’appello dell’Associazione Nazionale dei Presidi che solo ieri ha richiamato il senso di responsabilità di studenti e genitori invitandoli a usare sempre mascherine e distanziamento agli ingressi e alle uscite delle scuole, evitando gli assembramenti di gruppi. Ritengo sbagliato oggi anche solo ipotizzare la riapertura degli stadi fino al 25% della loro capienza creando, quindi, assembramenti che possono raggiungere il numero di migliaia di persone”.
Budapest, una partita pilota
Una ‘novità’ in tempo di pandemia che è stata così presentata dal presidente Uefa Aleksander Ceferin: “Sebbene sia stato importante dimostrare che il calcio può andare avanti in tempi difficili, senza tifosi, il gioco ha perso qualcosa del suo carattere. Speriamo di utilizzare la Supercoppa di Budapest come partita pilota per iniziare a vedere il ritorno dei tifosi alle nostre partite”.
Lo sguardo degli appassionati quindi si poserà, oltre che sul campo, anche sulle tribune per capire se l’esperimento in questione possa essere esempio da seguire anche per l’Italia. Ma per capirlo bisognerà attendere i numeri di contagi e dei positivi che potrebbero uscire fuori in Ungheria da una serata di semi-normalità calcistica.
Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regio Lazio: “La priorità è garantire sicurezza nelle scuole e non riaprire stadi con il rischio di assembramenti”. Zingaretti, al momento, ha firmato l’ordinanza con cui si consente la partecipazione del pubblico, entro il limite di 1.000 spettatori all’aperto. Sarà così agli incontri di Roma-Juventus di domenica 27 settembre e Lazio-Inter di domenica 4 ottobre. La presenza di pubblico, fa sapere la Regione Lazio, sarà consentita solo presso i settori. Così saranno in grado di assicurare la permanenza delle persone presso la postazione seduta pre-assegnata per l’intera durata dell’evento.
Sarà obbligatorio far rispettare un distanziamento minimo tra le sedute assegnate affinché tra uno spettatore e l’altro vi sia frontalmente e lateralmente, almeno 1 metro. Inoltre bisogna assicurare la presenza di prodotti per l’igiene delle mani per gli spettatori e per il personale, in più punti dello stadio”.
Sul tema dell’apertura degli stadi al pubblico è intervenuto anche il vice ministro della Salute, Pierpaolo Sileri, che ha precisato il senso di alcune sue dichiarazioni: “Io ho detto che in questo momento è impensabile riempire totalmente uno stadio che ha una capienza tra 80 mila e 100 mila persone. Quando mi è stato chiesto qual è il numero massimo di posti utilizzabili ho risposto che il principio è che ogni spettatore deve avere solo posti liberi intorno a sè, quindi uno davanti, uno dietro, uno a destra e uno a sinistra. Non ci devono essere persone sedute una accanto all’altra. Pertanto, per uno stadio che ha tra 80 mila e 100 mila posti, come l’Olimpico, si può avere al massimo 20 mila o 25 mila posti occupati”.