L’Rt medio calcolato sui casi sintomatici scende sotto la soglia epidemica a 0,9 (dall’1,03 di sette giorni). In calo anche l’incidenza settimanale a livello nazionale dei casi di Covid in Italia che si fissa a 533 ogni 100mila abitanti (contro il 727 del periodo 22-28 luglio). Scende pure l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero che si attesta a 0,82. Lo indica il monitoraggio settimanale ISS-Ministero della Salute all’esame della cabina di regia.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in calo al 3,6% al 4 agosto, contro il 4,1% del 28 luglio. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 15,2%, contro il 17,0% negli stessi periodi di riferimento.
La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti – sottolinea l’Istituto superiore di Sanità – è stabile rispetto alla settimana precedente (12% contro 12%). In lieve aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (44% contro 43%), e in lieve diminuzione la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (44% contro 46%). L’attuale situazione caratterizzata da elevata incidenza non consente una puntuale mappatura dei contatti dei casi, come evidenziato dalla bassa percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento.
Diciotto Regioni sono classificate a rischio basso, sempre secondo i dati del monitoraggio della cabina di regia dell’Iss. Due Regioni sono classificate a rischio moderato, una Regione è equiparata a rischio alto per non aver raggiunto la soglia minima di qualità dei dati trasmessi all’Iss e altre otto Regioni riportano almeno una allerta di resilienza. Una Regione riporta molteplici allerta di resilienza.
In particolare: Abruzzo 931, Marche 775, Veneto 747 sono le tre Regioni con l’incidenza dei casi di Covid ogni 100mila abitanti più alta. Il valore medio nazionale è, come detto, 533. La Lombardia ha il valore più basso a 392. In area medica l’occupazione più alta di posti letto è in l’Umbria (35,6%), seguita da Calabria (29,9%) e Liguria (25,5%). Il valore più basso è in Piemonte a 7,7% rispetto a una media nazionale di 15,2. Per le intensive il valore più alto in Sardegna (7,4%), Calabria (5,85), ed Emilia (5,7%) con una media del 3,6%.
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