Attualità

Covid, il digital divide esclude il 30% degli studenti

Cento bambini e adolescenti romani maggiormente a rischio di isolamento avranno a disposizione un tablet e una connessione a internet per continuare il loro percorso di studi. È l’iniziativa promossa dalla Caritas di Roma in collaborazione con Amazon Italia.

Lezioni on line

La prolungata chiusura delle scuole per l’emergenza Covid-19 ha portato alla diffusione dell’e-learning, con la necessità da parte degli studenti di utilizzare dispositivi elettronici che consentano loro di partecipare alle lezioni online. Dalle richieste giunte ai Centri di ascolto delle parrocchie romane (attualmente sono 127 quelli attivi per la distribuzione straordinaria di generi alimentari) è emersa la necessità per molte famiglie, in particolare di quelle con più figli adolescenti, oltre che di generi alimentari anche di dispositivi che consentano il collegamento. Altre famiglie, pur avendo a disposizione telefoni o computer, necessitano invece di una connessione a internet stabile e veloce.

30% esclusi

Secondo alcune stime diffuse dai sindacati degli insegnanti, nelle scuole medie inferiori romane sono esclusi dalla didattica online circa il 30% degli studenti. Una misura che è la quasi totalità nel caso dei ragazzi rom e dei minori che vivono in istituti. Amazon, già attiva in Italia con un ampio programma di donazioni a favore dell’istruzione, ha messo a disposizione 100 tablet Fire HD 8, dispositivi che si prestano all’e-learning sia per i bambini delle scuole primarie che per gli adolescenti.

Disagio

“Si tratta di un primo intervento di emergenza che si affianca alla distribuzione di alimenti – ha detto don Benoni Ambarus, direttore della Caritas romana – a cui seguirà, nelle prossime settimane, un vasto programma di aiuti per quelle famiglie che sono escluse dalle misure messe in campo dalle istituzioni”. Per il sacerdote “attraverso la rete dei Centri di ascolto delle parrocchie romane, stiamo intercettando situazioni di disagio estremo, di famiglie che finora vivevano in modo precario e sono precipitate nella povertà più assoluta. Quando, come nel caso dell’istruzione, questa emergenza riguarda bambini e ragazzi, dovremmo veramente scuoterci tutti quanti“.

Paola Anderlucci

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