Si è svolta all’Aja l’udienza della Corte di Giustizia internazionale che ha deciso sulle misure di emergenza chieste dal Sudafrica che accusa di genocidio Israele. La Corte non ha preso una decisione sulle accuse di genocidio, che Israele nega fermamente. Ha ordinato a Israele di prevenire atti di genocidio a Gaza e sollecitato l’invio di aiuti alla popolazione. Ha anche chiesto l’immediato rilascio degli ostaggi da parte di Hamas.
Si è svolta all’Aja l’udienza della Corte di Giustizia internazionale che ha deciso sulle misure di emergenza chieste dal Sudafrica che accusa di genocidio Israele. La Corte internazionale di Giustizia dell’Aja ritiene che esista una controversia tra Israele e Sudafrica e attribuisce alla corte la giurisdizione per pronunciarsi sul caso. Lo ha affermato la giudice americana Joan Donoghue, secondo cui “almeno alcuni atti sembrano in grado di rientrare nella convenzione sul genocidio”, e “la Corte ritiene di non poter accogliere la richiesta di Israele di archiviare il caso”.
La giudice Joan Donoghue della Corte internazionale di Giustizia dell’Aja ha affermato che la corte è consapevole della portata della tragedia umana che si sta verificando nella regione ed è profondamente preoccupata per la continua perdita di vite a Gaza.
Il presidente della Corte Internazionale di Giustizia, l’americana Joan Donoghue, ha citato il coordinatore dei soccorsi d’emergenza delle Nazioni Unite Martin Griffiths che ha affermato che “Gaza è diventata un luogo di morte e disperazione”. Il giudice afferma che a Gaza sono state sfollate 1,7 milioni di persone e che l’enclave è diventata “inabitabile” ma osserva, tuttavia, che i numeri provenienti da Gaza non possono essere verificati in modo indipendente.
La Corte internazionale di giustizia dell’Aja stabilisce che almeno alcune delle denunce di violazione dei diritti umani presentate dal Sudafrica sono giustificate. Lo ha dichiarato la giudice Joan E. Donoghue, secondo quanto riportato da Haaretz.
La Corte internazionale di giustizia dell’Aja ritiene che vi sia sufficiente urgenza per ordinare misure provvisorie contro Israele. Lo ha affermato la giudice Joan Donoghue ordinando a Israele di “prendere tutte le misure per prevenire qualunque atto di genocidio a Gaza”. La giudice Donoghue ha affermato che la Corte ha deciso che Israele deve “prendere tutte le misure in suo potere” per prevenire tutti gli atti che rientrano nell’ambito della convenzione sul genocidio, e che Israele deve garantire “con effetto immediato” che le sue forze non commettano nessuno degli atti previsti dalla convenzione. Secondo la Corte, Israele deve inoltre prendere misure per prevenire e punire coloro che incitano al genocidio dei palestinesi.
La presidente Donoghue ha ordinato a Israele di riferire alla Corte entro un mese e di adottare misure immediate ed efficaci per consentire la fornitura dei servizi di base e dell’assistenza umanitaria urgenti e necessari per affrontare le condizioni di vita dei palestinesi nella Striscia di Gaza. Lo stabilisce la Corte di Giustizia dell’Aia nelle deliberazioni.
La Corte internazionale di giustizia dell’Aja ha chiesto il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi israeliani a Gaza nelle sue dichiarazioni in merito alla richiesta di misure urgenti presentata dal Sudafrica.
La Corte di giustizia dell’Aia non ha deciso per un cessate il fuoco a Gaza, contrariamente alle richieste del Sudafrica. Lo hanno sottolineato i media israeliani.
Fonte: Ansa
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