Nessuna modifica ai tassi da parte della Bce. La presidente, Christine Lagarde, chiarisce che il direttivo non ha mai parlato di tagli (si tratta comunque della seconda pausa di fila ai rialzi) e che sull’inflazione non andrà abbassata la guardia.
Anche la Bce ha deciso di mantenere fermo il costo del denaro dopo analoga decisione ieri sera della Fed. Il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. È la seconda pausa consecutiva nel ciclo di rialzi cominciato a luglio 2022. Questa mattina anche la Bank of England (BoE) ha lasciato oggi invariati i tassi d’interesse britannici al 5,25%, per il secondo mese di fila e dopo 14 rialzi consecutivi adottati in chiave anti inflazione. Decisione analoga dalla Banca centrale Svizzera (Bns) che ha lasciato i tassi fermi all’1,75%.
L’attenzione si sposta ora sul prossimo anno quando il mercato già sconta una serie di tagli al costo del denaro. “L’inflazione, pur essendo diminuita negli ultimi mesi, tornerà probabilmente a registrare un temporaneo incremento nel breve periodo”, afferma la Bce. “Secondo le ultime proiezioni per l’area dell’euro dovrebbe ridursi gradualmente nel corso del prossimo anno, per poi avvicinarsi all’obiettivo del Consiglio direttivo del 2% nel 2025.
Nell’insieme gli esperti si attendono che l’inflazione complessiva si collochi in media al 5,4% nel 2023, al 2,7% nel 2024, al 2,1% nel 2025 e all’1,9% nel 2026. Rispetto all’esercizio di settembre, sono state riviste al ribasso le proiezioni per il 2023 e soprattutto per il 2024”.
“Non abbiamo parlato per niente di taglio dei tassi“, ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, al termine della riunione del Consiglio direttivo a chi gli chiede delle attese del mercato per una riduzione nella prima metà del 2024. Sull’inflazione “dobbiamo abbassare la guardia? Ce lo siamo chiesto. No, non dovremmo assolutamente”, ha aggiunto, spiegando che la Bce resta “dipendente dai dati” e che sull’inflazione di fondo servono più dati che arriveranno nei prossimi mesi, perché c’è una componente che fatica a calare.
“Non crediamo che sia tempo di abbassare la guardia, c’è ancora lavoro da fare e quindi aspettiamo”, ha affermato ancora Lagarde. La presidente ha ribadito che i tassi resteranno a un livello sufficientemente restrittivo per tutto il tempo necessario. “Alcuni dati giocano un ruolo significativo”, e quando arriveranno “ci diranno se è tempo di abbassare la guardia”, ha aggiunto.
“Il Pepp (programma pandemico di acquisto dei titoli) ha servito il suo scopo – ha detto -. La pandemia è finita, e la normalizzazione del bilancio della Bce è benvenuta. Non vediamo un rischio di frammentazione (dei mercati dell’area euro ndr) ma il rischio c’è e per contrastarlo ci sono gli strumenti che non esiteremo a usare, perché la buona trasmissione della politica monetaria è parte della politica stessa”.
Fonte: Ansa
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