Non c’è pace nel Nagorno-Karabakh, in Azerbaigian. I soldati azeri sono alla periferia della ‘capitale’ del Nagorno-Karabakh, Stepanakert, e la popolazione si “nasconde”. Lo affermano i separatisti. La Commissione europea sta mobilitando 500 mila euro in aiuti umanitari per sostenere le persone colpite dall’escalation delle ostilità nel Nagorno-Karabakh.
I soldati azeri sono alla periferia della ‘capitale’ del Nagorno-Karabakh, Stepanakert, e la popolazione si “nasconde”. Lo affermano i separatisti armeni.
I militari armeni in Karabakh che hanno deposto volontariamente le armi sono liberi di andarsene: lo ha dichiarato l’assistente presidenziale azero Hikmet Hajiyev in una dichiarazione su X, ripresa dalla Tass. Baku potrebbe annunciare un’amnistia per i residenti del Karabakh che hanno consegnato le armi, ha aggiunto Hajiyev, ripreso da Ria Novosti.
Ottanta manifestanti sono stati fermati a Erevan mentre partecipavano a una protesta per chiedere le dimissioni del primo ministro Nikol Pashinian, accusato di non aver difeso gli armeni del Nagorno-Karabakh dall’attacco dell’Azerbaigian. Tra di loro, scrive l’agenzia russa Interfax, c’è Levon Kocharyan, figlio dell’ex presidente armeno Robert Kocharyan. Le proteste continuano in varie parti della capitale armena, compreso davanti al palazzo del governo.
La Commissione europea sta mobilitando 500 mila euro in aiuti umanitari per sostenere le persone colpite dall’escalation delle ostilità nel Nagorno-Karabakh. Lo comunica l’esecutivo comunitario in una nota. Gli aiuti umanitari dell’Ue, si legge, aiuteranno le persone colpite a soddisfare i loro bisogni primari, fornendo loro anche alloggio e sostegno psicosociale. Questo finanziamento di emergenza si aggiunge agli 1,17 milioni di euro di aiuti umanitari stanziati dall’Ue per la crisi del Nagorno Karabakh all’inizio di quest’anno. Il commissario per la gestione delle crisi, Janez Lenarčič, ha dichiarato: “Stiamo monitorando da vicino la situazione sul campo e siamo pronti a offrire maggiore assistenza” ha dichiarato il commissario per la gestione delle crisi, Janez Lenarčič, invitando “tutte le parti in conflitto a garantire un accesso immediato e senza ostacoli alle organizzazioni umanitarie”. “Dobbiamo assicurarci – ha aggiunto – che gli operatori umanitari possano fornire aiuti di emergenza alle persone bisognose”. L’Ue, che dall’escalation su larga scala del conflitto nel 2020 sostiene le operazioni umanitarie in Armenia e Azerbaigian con oltre 21 milioni di euro, è in stretto contatto con i suoi partner umanitari sul campo ed è pronta ad affrontare le crescenti esigenze umanitarie in caso di ulteriore escalation.
Fonte: Ansa
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