La Siae, ossia la Società italiana degli autori e degli editori, che gestisce i diritti del mondo dello spettacolo e della cultura, è stata bersagliata da un attacco hacker che ha paralizzato il sistema informatico.
In particolare, secondo quanto appreso, l’attacco sarebbe avvenuto il 18 ottobre mediante l’utilizzo di un ramsomware con cui sono stati trafugati diversi dati degli artisti iscritti di cui 60 gigabyte sarebbero già stati pubblicati sul darkweb.
A seguito di questo, gli hacker hanno chiesto un riscatto in Bitcoin in cambio della non divulgazione dei dati illecitamente sottratti ma, a tal proposito, la Siae ha comunicato la ferma intenzione di non pagare e provvederà a comunicare il cosiddetto data breach a tutti gli utenti coinvolti.
Rispetto a questo crimine informatico la stessa società ha provveduto ad informare tempestivamente il Garante della privacy e a formalizzare la denuncia presso il compartimento di polizia postale territorialmente competente che sta approfondendo le prime risultanze investigative presso il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche.
Nel corso degli ultimi anni il sito della Siae è già stato bersagliato da attacchi hacker, si ricordano in particolare il tentativo di pishing messo in atto due settimane fa e quello del novembre del 2018.
Secondo gli ultimi dati in materia di cybersecurity, sulla base dei dati Istat elaborati negli ultimi cinque anni, in Italia le truffe, le frodi e i delitti informatici sono cresciuti del 48% con una media giornaliera di oltre 600 casi riscontrati.
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