Attualità

A che punto è la ricerca del vaccino e della terapia anti-Covid

Sono in corso sperimentazioni, alcune delle quali incoraggianti. Sull’opportunità futura di rendere obbligatorio il vaccino contro il coronavirus, una volta disponibile,  Francesco Trotta (dirigente dell’Ufficio monitoraggio della spesa farmaceutica e rapporti con le Regioni di Aifa e membro della task force che si occupa dell’emergenza Covid costituita dall’agenzia) spiega a Dire: “Non sono ancora definite le politiche vaccinali che saranno scelte dal nostro Paese in caso di disponibilità di vaccino per il Covid-19, è molto prematuro pensarlo. C’è da attendersi che si vada nella direzione di favorire un accesso al vaccino più ampio possibile alle diverse popolazioni in particolare a quelle più fragili o maggiormente a rischio di contrarre il virus“.

Antivirali

Non esistono al momento farmaci contro il Covid-19, ma per i pazienti più gravi si utilizzano per lo più antivirali che dovrebbero contrastare l’azione del virus e potenti antinfiammatori. “Grazie ad uno sforzo di coordinamento tra Commissione tecnico-scientifica di Aifa e Comitato etico unico nazionale presso lo Spallanzani, ormai da circa due mesi riuniti in seduta permanente è stato possibile promuovere e avviare tutte queste sperimentazioni, che stanno proseguendo e arriveranno a breve a fornire i primi dati conclusivi”. Aggiunge Trotta: “È complicato dire quali sono le più promettenti, ma ce ne sono alcune che, essendo partite prima, sono ora in fase più avanzata e per le quali iniziano ad esserci dei risultati, come quella che vede l’utilizzo dell’anticorpo monoclonale Tocilizumab, un farmaco utilizzato solitamente per trattare l’artrite reumatoide, per il quale sono emersi risultati preliminari incoraggianti, che tuttavia necessitano di essere confermati”.

Il plasma

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha approvato 32 sperimentazioni cliniche che analizzano l’efficacia e la sicurezza di una ventina di diverse molecole. Quello con il Tocilizumab, avviato durante la fase di emergenza, è uno “studio non randomizzato, quindi a braccio singolo, precisa Trotta a Dire, e per avere maggiori evidenze sull’entità del beneficio del farmaco dovremo ovviamente aspettare le conclusioni di studi controllati e randomizzati, dove è previsto il confronto con la terapia standard disponibile. Quanto ai tempi, il dirigente di Aifa fa sapere: “Per le sperimentazioni partite per prime contiamo di avere sempre più risultati intermedi e preliminari già nelle prossime settimane, mentre gli studi avviati dopo o di recente sono chiaramente un po’ più indietro con l’arruolamento o con l’analisi e la valutazione dei risultati”. Tra le ultime sperimentazioni approvate dall’Agenzia del farmaco c’è anche quella relativa ad uno studio per valutare l’efficacia e il ruolo del plasma dei pazienti convalescenti da Covid-19. “Il ruolo del plasma è una delle opzioni terapeutiche in campo è stato quindi chiesto ad Aifa di dare un supporto a questo studio clinico collaborativo e lo abbiamo fatto, in collaborazione con le altre istituzioni– chiarisce Trotta-. Saranno valutate le evidenze generate da questo studio, saranno i risultati a dirci se questa è un’opzione della quale potranno beneficiare i pazienti e in quale misura”.

Gianluca Franco

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