Dio si è lasciato inchiodare a una croce perché noi ci alzassimo e cominciassimo a camminare

«Oggi abbiamo visto cose prodigiose» «Vidĭmus mirabilĭa hodĭe»

Lunedì 7 dicembre – II settimana di avvento – Lc 5, 17-26

Il commento di Massimiliano Zupi

«Oggi abbiamo visto cose prodigiose», esclamano tutti, pieni di stupore e meraviglia. Nell’originale greco, «cose prodigiose» è «parádoxa»: cose paradossali. Nel linguaggio comune, paradosso è ciò che stupisce, perché va contro le aspettative e l’opinione comune. Si capisce cosa fosse accaduto di paradossale: un paralitico aveva ripreso a camminare all’istante! Per gli israeliti, poi, un fatto ancora più strabiliante, anzi blasfemo, era accaduto: l’uomo che aveva compiuto il prodigio, infatti, presumeva di poter rimettere i peccati dell’infermo.

In effetti, parádoxa è, letteralmente, pará+dóxa: quel che va contro (pará) l’opinione (dóxa), certo; ma anche ciò che va contro (pará) la gloria di Dio (dóxa). Ora, però, se solo si fosse riconosciuto che Gesù operava con autorità divina, il suo agire sarebbe risultato conforme, tutt’altro che contrario, a Dio: è proprio di Dio, infatti, compiere miracoli e perdonare i peccati. Che cosa c’è allora di paradossale? Che quell’uomo, Gesù, fosse Dio!

Se non giungiamo a percepire questo paradosso, non arriviamo ad essere toccati da ciò che vi è di più proprio ed essenziale nel vangelo. Un uomo, inchiodato al suo lettuccio, è calato dal tetto nel mezzo della stanza. Ma Gesù è quell’uomo! Egli è il Dio sceso dal cielo in mezzo agli uomini: inchiodato sulla croce, per raggiungere tutti. Egli si fa vicino ad ogni uomo: nella fragilità di una parola, che può essere rifiutata; nella debolezza di un neonato, che ha bisogno di essere accolto e custodito; nell’umiliazione del crocifisso, che può venire insultato, o calato dalla croce e profumato.

Egli è lì, nella nostra piccolezza e nel nostro fallimento, per parlarci, per accoglierci, per risollevarci. Dio si è fatto uomo, perché noi fossimo fatti suoi figli; si è fatto parola, perché divenissimo suoi ascoltatori; si è fatto peccato (2 Cor 5,21), perché noi fossimo perdonati; si è lasciato inchiodare ad una croce, perché ci alzassimo e cominciassimo a camminare: è questo il mirabile scambio, il parádoxon, una meraviglia ai nostri occhi (Sal 118/ 117,23).