Ufo, tutto quello che c'è da sapere

Se l'Universo e la nostra galassia pullulano di civiltà sviluppate, dove sono tutte quante?”. Ecco cosa si chiedeva a proposito di extraterrestri, uno dei membri più noti dei ragazzi di via Panisperna: tale Enrico Fermi, che con questo interrogativo ha dato vita al paradosso suo omonimo. Un arcano studiato da tempo e con una serie di risposte tutte da scoprire, verificare. Divulgabili soltanto con l'esplicito consenso delle autorità. Le stesse autorità, istituzioni, agenzie specializzate che spesso negano di avere a che fare con la “vita” extraterrestre. Salvo poi clamorosi annunci, come quello del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, meglio conosciuto come Pentagono. Senza dimenticare la scoperta ottenuta dal radiotelescopio ASKAP, che ha consentito agli astronomi di determinare con esattezza, per la prima volta, la posizione e la distanza della sorgente di singole onde FRB, i misteriosi “segnali radio alieni”. Questa manifestazione però si è verificata nella galassia DES J2144-4054, situata ad una distanza di 3,6 miliardi di anni luce dalla Terra. La tecnologia con la quale è stato scovato però non è ancora in grado di dire se sia un input generato civiltà extraterrestre o l'impulso radio proveniente da una stella di neutroni. Dunque nella giornata mondiale degli Ufo, ecco gli ultimi tasselli dell'attività di ricerca e la storia del fenomeno. 

La missione Aatip

È trascorso un mese e qualche giorno dall'annuncio che ha fatto il giro del mondo (conosciuto). Il Paese a stelle e strisce, non è l'unico si intende, a non demordere: “l'Advanced Aerospace Threat Identification Program” – ufficialmente abbandonato nel 2012 – gode di ottima salute e procede nella sua attività. In Virginia le osservazioni sulla presenza degli Ufo non sono mai state sospese. “La Difesa – ha ammesso uno dei portavoce – è preoccupata di identificare tutti gli aeromobili nel nostro ambito operativo, nonché di identificare qualsiasi funzionalità straniera che possa rappresentare una minaccia per la patria”. Ma non finisce qui: “E continuerà ad indagare, attraverso le normali procedure, le segnalazioni di aeromobili non identificati rilevati dall'aviazione militare americana al fine di garantire la difesa della patria e la protezione contro il fattore sorpresa da parte dei nostri avversari”. Il programma nel corso degli anni ha attirato numerose critiche, le più feroci attengono i costi economici e le opacità che gravitano e gravano sull'Aatip. Il quale nel lustro 2007-2012 è costato ai cittadini statunitensi 22 milioni di dollari. E i risultati concreti, secondo i detrattori capitanati da Steven Aftergood, uno dei membri della Federazione degli scienziati americani, latitano. Pericolosamente. Eppure questi attacchi sono attendibili fino ad un certo punto.

L'ultimo video diffuso dal Pentagono

Il filmato è stato acquisito da un sistema Atflir imbarcato su di un caccia F/A-18F della Marina Usa e ufficialmente rilasciato dal Dipartimento della Difesa, quindi i dati non sono contestabili perché ottenuti grazie alle più avanzate strumentazioni di rilevamento oggi disponibili. Il video è stato analizzato da un altro gruppo di scienziati e ricercatori indipendenti: lo Scu (Scientific coalition for Uap studies ndr), che si definisce “un'organizzazione di ricerca composta principalmente da scienziati, ex ufficiali militari e personale delle forze dell'ordine con esperienza tecnica e background nelle attività investigative”. Le conclusioni, sulle immagini dell'episodio riguardante l'aereo militare e l'Ufo, sono tranchant. “Le accelerazioni dimostrate da tali Aav (anomalous aerial/aerospace vehicle ndr) vanno al di là delle capacità di qualsiasi aeromobile conosciuto“. 

Dall'Antichità ai giorni nostri

Gli esperti discutono anche sul periodo in cui sono stati compiuti i primi passi di ricerca per studiare gli Ufo. Una minoranza sostiene che già nelle epoche antiche si ragionasse su questa materia, per essere più precisi il pirmo avvistamento sarebbe stato fatto nel IV secolo a.C. Per altri, invece, tutto inizia nel Novecento: era il 2 luglio 1947 quando ci fu l’incidente di Roswell, ovvero lo schianto al suolo di un pallone sonda appartenente alla United States Air Force. La vicenda divenne famosa poiché secondo le prime notizie divulgate dai giornali e tuttora sostenute da alcuni ufologi, si pensava che lo schianto avvenuto fosse di un Ufo. Proprio per questo avvenimento, oggi si “festeggia” la giornata mondiale degli Ufo. Quest'iniziativa è nata nel 2001 grazie a Haktan Akdogan, del Sirius UFO Space Sciences Research Center della Turchia, per incoraggiare i governi a rendere pubblici i dati da loro in possesso riguardo agli oggetti non identificati. Ma come si celebra il giorno dedicato agli extraterrestri? Ci sono molte possibilità: andare a vedere con i propri occhi luoghi caratteristici dell'ufologia oppure restando a casa, si può fare una maratona di film riguardanti gli alieni oppure fare un “Welcome to earth Party (festa di benvenuto sulla Terra). Evento che ci ricorda l'attesa per la risposta alla domanda che tormentava Enrico Fermi. 

L'osservatorio di Catel Gandolfo

Possiamo azzardare che ogni Paese del mondo ha una sua specola. E lo Stato del Vaticano non fa eccezione, visto che a Castel Gandolfo scruta e analizza il cielo da almeno cinque secoli. Proprio ad un gesuita si deve la scoperta della stella Timmers, che ha preso appunto nome dal padre olandese che nel 1946 la individuò per primo. L'attuale direttore non poteva non essere (gesuita) statunitense, Guy Consolmagno. Il quale a Washington ha presentato il suo libro Vuoi battezzare un extraterrestre. Senza dubbio Papa Francesco si sarà ispirato a lui durante una celebre predica a Santa Marta. D'altronde il legame tra Universo e Chiesa cattolica è lapalissiano. Talmente evidente che per poter complicare questo inscindibile rapporto servono il latino e gli Ufo: Res Inexplicata Volantis. Cosa volante non spiegata. Appunto, non spiegata e forse inspiegabile.