Scimemi (NASA): “Nel 2030 andremo su Marte”

Nella notte tra il 20 e il 21 luglio 1969 un evento memorabile cambiò la storia. Per la prima volta gli uomini posarono i loro piedi sulla superficie della Luna. Il primo fu l'astronauta statunitense Neil Armstrong, seguito a pochi minuti di distanza da Buzz Aldrin. I due trascorsero circa due ore e un quarto al di fuori della navicella, e raccolsero 21,5 chilogrammi di materiale lunare che riportarono sulla Terra. A cinquanta anni di distanza la loro missione ancora crea stupore e meraviglia, furono i primi a superare un confine che sembrava insormontabile. Il raggiungimento dell'obiettivo fu uno slancio a spingersi sempre più lontano, a esplorare le profondità del nostro universo e arrivare su altri pianeti. Tornare sulla Luna, mettere piede per la prima volta ulla superficie di Marte, cosa accadrà alla Stazione Spaziale Internazionale nel futuro. Sono questi alcuni degli argomenti che sono stati toccati nell'intervista che Sam Scimemi, direttore della Iss (Stazione spaziale internazionale) in forza alla Nasa dal 2003, ha rilasciato in esclusiva a In Terris

“Questo è un piccolo passo per un uomo, un gigantesco balzo per l'umanità”. Sono le parole di Neil Armstrong nel compiere il primo passo sulla superficie lunare. Che cosa ha significato per l'umanità lo sbarco sulla Luna?
“Il nostro programma Apollo ha attirato l'attenzione del mondo e ha dimostrato la potenza della percezione e della tecnologia americana e, 50 anni dopo, ispira ancora ai grandi risultati, alle esplorazioni e alle scoperte scientifiche. La Nasa ha cambiato il mondo in meglio e la nostra storia continua ad essere piena di successi e di un'ottima guida.  Il nostro obiettivo 50 anni fa era dimostrare che l'uomo avrebbe potuto sbarcare sulla Luna e ritornare sano e salvo sulla Terra. Il nostro obiettivo ora è quello di ritornare sulla Luna in modo sostenibile per prepararsi al prossimo salto da gigante: inviare per la prima volta gli astronauti su Marte”.

Tra il 1969 e il 1972 l'uomo è stato sulla Luna sei volte. Perchè dopo questo primo slancio iniziale l'invio di astronauti su altri corpi celesti ha subito un arresto? 
“Mentre le spedizioni sulla Luna non sono continuate dopo il 1972, la Nasa non ha mai smesso di esplorare il nostro sistema solare e l'universo”.

Quest'anno celebriamo il 50 esimo anniversario dell'allunaggio. Come mai nel 2019 c'è ancora chi parla di un falso, di complotto?  
“C'è una quantità significativa di prove a supporto della Nasa che ha fatto sbarcare 12 astronauti sulla Luna dal 1969 al 1972. E stiamo lavorando proprio ora per nuovi esplorazioni, entro cinque anni e questa volta per restare. Alle domande delle persone sugli sbarchi di Apollo, rispondiamo invitando la gente ad esaminare da soli le prove: 842 libbre di rocce lunari raccolte dagli astronauti e studiate dagli scienziati di tutto il mondo per anni; si può riflettere sul satellite un laser posto sulla Terra attraverso uno specchio retro riflettore piazzato sulla superficie lunare dagli astronauti dell'Apollo; abbiamo il Il Lunar Reconnaissance Orbiter lanciato dalla Nasa che ha esaminato i siti di atterraggio nel 2011; si stima che oltre 400.000 persone abbiano lavorato per gli sbarchi sulla Luna. Tutto questo sta a significare che l'attenzione di molti è rivolta a questo evento all'interno della comunità della Nasa; e tutte le missioni Apollo furono rintracciate dal principale avversario degli Stati Uniti durante la Guerra Fredda, l'Unione Sovietica, che non avrebbe inviato alla Nasa una lettera di congratulazioni se gli sbarchi non fossero mai avvenuti. Nonostante tutte queste prove, quando i sostenitori del complotto dubitano ancora dell'autenticità degli sbarchi sulla Luna, probabilmente dovrebbero anche chiedersi perché li mettono in discussione”. 

Il vicepresidente Mike Pence ha annunciato, nel corso del Consiglio nazionale spaziale, che la prossima missione con astronauti sul satellite della Terra sarà entro il 2024. E' un obiettivo realizzabile? 
“Per raggiungere al meglio i nostri obiettivi, stiamo andando avanti in due fasi: primo, siamo concentrati sull'atterraggio della prima donna e del prossimo uomo sulla Luna entro il 2024. Condurremo test di volo integrati del razzo Space Launch System (SLS) e del veicolo spaziale Orion (entrambi senza squadra ed equipaggio noti come Artemis 1 e Artemis 2) prima di inviare astronauti al Gateway sul terzo volo di SLS e Orion ( Artemis 3); testeremo le funzionalità iniziali del Gateway che includono la potenza e l'elemento di propulsione e una cabina per l'equipaggio. Anche Il sistema di atterraggio lunare integrato sarà  allestito presso il Gateway. Secondo, con i nostri partner commerciali e internazionali, stabiliremo missioni sostenibili sulla superficie della Luna entro il 2028. Continueremo ad evolvere le capacità della SLS per il lancio di merci e astronauti a bordo di Orion verso l'orbita lunare; lavorando con i nostri partner commerciali e internazionali, espanderemo lo sviluppo e le operazioni del Gateway lunare; sviluppando sistemi economici e riutilizzabili sulla Luna ed intorno al setellite, potremmo testare le tecnologie di cui abbiamo bisogno per esplorare Marte nel 2030”.

La Luna come trampolino per raggiungere Marte. Secondo lei, entro quanti anni un astronauta potrà sbarcare sul suolo del pianeta rosso? 
“Sviluppando sistemi economici e riutilizzabili sulla Luna ed intorno al satellite, potremmo testare le tecnologie di cui abbiamo bisogno per esplorare Marte nel 2030”.  

Il 2024 è l'anno in cui si prevede che la Stazione spaziale internazionale raggiungerà tutti gli obiettivi scientifici previsti. Cosa accadrà dopo? Verrà smantellata o resterà in funzione? 
“La Nasa e i suoi partner internazionali si sono impegnati a finanziare la stazione spaziale fino al 2024. Il Congresso approva i finanziamenti alla Nasa su base annuale e l'attuale richiesta di bilancio per l'anno fiscale della NASA del 2020 e la sua scadenza quinquennale fino al 2024 comprende finanziamenti per la Stazione Spaziale Internazionale. La transizione dalla ISS avverrà non appena saranno disponibili destinazioni commerciali abitabili e sarà stato dimostrato che soddisferà le esigenze della Nasa, essendo uno dei numerosi clienti. È intenzione della Nasa non creare nessuna lacuna nelle realizzazione del volo spaziale dell'uomo nella bassa orbita terrestre, motivo per cui stiamo facendo tutto il possibile per consentire a queste partnership commerciali di sviluppare una solida economia nella bassa orbita terrestre”.