La superficie di Giove è ricoperta da “boccoli” azzurri

Quelle che a prima vista sembrano boccoli azzurri disegnati da un artista, sono in realtà nubi vorticose che avvolgono Giove, il più grande tra i pianeti del Sistema Solare. A immortalarle è stata la sonda Juno della Nasa, producendo un'immagine spettacolare che è stata poi colorata con mille sfumature di blu da un gruppo di cittadini-scienziati che ha offerto il proprio tempo libero e le proprie abilità per collaborare con la missione.

La foto

Come riporta l'Ansa, l'immagine è stata scattata il 24 ottobre, mentre la sonda Juno sorvolava a distanza ravvicinata (soli 18.906 chilometri dalla sua copertura nuvolosa, più o meno la distanza che separa New York dalla città australiana di Perth) per la nona volta il pianeta. La foto, realizzata dalla camera ad alta definizione JunoCam, ha una risoluzione di 12,5 chilometri per pixel, e riesce perfino a mostrare le ombre proiettate dalle nubi più alte su quelle circostanti, anche se ciò è dovuto alla particolare angolazione tra la sonda, Giove e il Sole al momento della ripresa. L'effetto è visibile soprattutto nelle regioni più bianche dell'immagine, ma anche in alcuni punti isolati posti a destra e in basso. A dare un tocco artistico sono i toni del blu e dell'azzurro aggiunti da Gerald Eichstadt e Seàn Doran, che insieme ad altri volontari di tutto il mondo collaborano con il team di Juno per rielaborare le immagini grezze riprese durante i passaggi ravvicinati e realizzare spettacolari ritratti ad alta definizione di Giove.

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La ricerca a bordo di Juno

A bordo della sonda Juno ci sono anche due esperimenti italiani realizzati con il supporto e il coordinamento dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi): la camera a infrarossi con spettrometro Jiram, realizzata da Leonardo sotto la guida scientifica dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), e l'esperimento di radioscienza KaT, realizzato dalla Thales Alenia Space (Thales-Leonardo) sotto la responsabilità scientifica dell'università Sapienza di Roma. Il primo studia la dinamica e la chimica delle aurore gioviane nel vicino infrarosso, il secondo invece analizza la struttura interna del pianeta per mappare il campo di gravità di Giove.