Coronavirus, l’allarme della Svizzera: “Finiti i posti in terapia intensiva”

A dare l'annuncio è la locale Società di medicina: nelle ultime 24 ore oltre 6 mila casi e 85 vittime, superate le 3 mila dall'inizio della pandemia

tradizione

Si aggrava la situazione Covid-19 in Svizzera, dove la locale Società di medicina ha fatto sapere che gli 876 posti letto in terapia intensiva sono “praticamente tutti occupati”. Una saturazione dei reparti dovuta alla crescita dei contagi da coronavirus che, nelle ultime 24 ore, sono stati 6.114, mentre il conte delle vittime ha superato le 80, 1000 nelle ultime due settimane. Numeri meno ampi di altri Paesi ma comunque sufficienti a creare le condizioni per una sofferenza dei reparti destinati ai malati gravi, in un contesto complessivo dove, al netto dei provvedimenti, non sono state adottate misure di chiusura ulteriormente restrittive. I lockdown in Svizzera sono stati applicati solo in determinate località, come Ginevra, Giura, Vallese e Friburgo.

Svizzera in allarme

A tracciare il quadro allarmante è stato il chirurgo generale delle Forze armate elvetiche, Andreas Stettbacher. Secondo il quale la capacità dei posti letto del Paese ha già raggiunto l’80%. Un dato preoccupante, per un Paese che pure aveva ampliato, grazie soprattutto all’intervento dell’Esercito, la propria capacità dei reparti di rianimazione, portandola a 1.100 posti. I numeri non sono regolari in Svizzera. Il Paese che pur toccato solo in quota minore dalla prima ondata, durante il secondo attacco del coronavirus ha superato in più occasioni i 10 mila contagi giornalieri. Un numero importante considerando gli 8,5 milioni di abitanti del Paese. Dall’inizio della pandemia, per la Svizzera sono stati contati 280 mila casi (quasi 281 mila considerando il Liechtenstein) con oltre 3 mila decessi.

Serrata in Austria

E la situazione complicata dei Paesi alpini è confermata anche dal trend negativo dell’Austria, che ha già applicato nuove misure restrittive estremamente severe. Oltre a nuove chiusure serrate dei servizi non essenziali, il cancelliere Sebastian Kurz ha fatto sapere che verranno eseguiti degli screening di massa sulla popolazione. Una strategia adottata dal governo austriaco “per poter garantire la riapertura delle scuole e le feste di Natale”.