E’ morto Chris Cornell, frontman dei Soundgarden e icona della musica grunge: aveva 52 anni

Una morte improvvisa, inattesa, che ha lasciato sotto choc non solo il mondo del rock, ma quello della musica tutta: il frontman e leader dei Soundgarden, Chris Cornell, è morto nella notte fra il 17 e il 18 maggio, a Detroit, dove si trovava a fare tappa con la sua band durante un tour. Non sono ancora chiare le cause che hanno portato al decesso del musicista, 52 anni, annunciato dall’agenzia Associated Press. Il suo manager, Brian Bumbery, ha chiesto di mantenere il massimo riserbo sulla questione, in attesa delle indagini dello staff sanitario incaricato di appurare la dinamica della sua scomparsa. Il responso è arrivato alcune ore dopo: il cantante, forse sotto l’effetto di psicofarmaci, si è tolto la vita impiccandosi nella sua stanza d’albergo. I funerali si svolgeranno il 26 maggio.

Il successo

Una vita dedicata al rock, interpretato con la band grunge dei Soundgarden, da lui fondata a Seattle (dove Cornell era nato come Cristopher Boyle) nel 1984 e compagna di palcoscenico fino al 1997, anno dello scioglimento. Un’interruzione lunga 13 anni, ossia fino al 2010, quando il terzetto dello stato di Washington si riunisce per una seconda avventura insieme (presentando l’album “King Animal”), conclusa con l’ultimo concerto prima della morte di Chris, al “Fox Theatre” di Detroit. Nel lasso di tempo fra separazione e reunion, Cornell fonda e guida come frontman il gruppo alternative metal degli Audioslave, attivo dal 2001 al 2007. La musica di Cornell e dei suoi Soundgarden ha fortemente contribuito all’esplosione della musica grunge, genere di alternative rock quasi endemico della città di Seattle e che ha visto nella band di Chris, assieme ai Nirvana di Kurt Cobain (originari però di Aberdeen), una delle sue massime espressioni.

L’ultimo tour

Gli anni d’oro assieme ai Soundgarden, Cornell li vive durante i ’90 e, più esattamente, è nel 1994 che la sua musica raggiunge il picco della popolarità, grazie all’album “Superunknown” dal quale vengono estratti singoli di successo come “Feel on black days”. In quell’anno, l’album tocca il vertice della classifica americana e consacra la band con oltre 9 milioni di copie vendute. Quelle stesse canzoni, Chris Cornell le avrebbe cantate stasera al Mapfre Stadium di Columbus, in Ohio, dove lui e il suo gruppo erano attesi per il festival “Rock on the range”. Un palco che non verrà calcato e che lascia il posto al dolore e all’incredulità per una morte improvvisa e, almeno per ora, inspiegabile.