Mafia Capitale, archiviazione per Alemanno e Zingaretti, l’ex sindaco: “Ora le scuse”

Il giudice per le indagini preliminare di Roma Flavia Costantini ha disposto l’archiviazione per 113 indagati a vario titolo nei diversi filoni d’inchiesta su Mafia Capitale. Tra i nomi eccellenti figurano quelli dell’ex sindaco Gianni Alemanno, dell’attuale presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e dell’ex capo di gabinetto del Comune Maurizio Venafro. Archiviate anche alcune fattispecie di reato contestate a soggetti sotto processo, come Massimo Carminati, Salvatore Buzzi e Mirko Coratti. Cadute le accuse per Ernesto Diotallevi, Luca Parnasi, Gennaro Mokbel, Eugenio Patané, Alessandro Cochi.

“Gli elementi acquisiti nel corso delle indagini non risultano idonei a sostenere l’accusa in giudizio di cui all’art. 416 bis, con particolare riguardo all’elemento soggettivo del reato, tenuto conto di quanto sopra esposto, in merito al ruolo di partecipe nel reato associativo” ha scritto il gip a proposito dell’archiviazione disposta nei confronti di Alemanno. Nel decreto, pur sottolineando la mancanza di elementi per sostenere l’accusa di associazione di stampo mafioso, afferma come risulti “evidente dalle risultanze investigative che alla base dell’aggiudicazione degli appalti pubblici alle cooperative riconducibili a Salvatore Buzzi vi sia stata la diffusa opera corruttiva, elevata a ‘modus operandi’, e che, proprio con l’elezione di Alemanno a Sindaco di Roma, le stesse avessero moltiplicato il volume d’affari grazie alla ‘ramificazione’ delle ‘conoscenze’ in seno alla pubblica amministrazione”. In una altro passaggio lo stesso gip riporta una conversazione intercettata e finita gli atti in cui Buzzi afferma: “Se vinceva Alemanno ce l’avevamo tutti comprati“.

Il gip non ha archiviato, invece, la posizione di tre indagati: l’imprenditore Salvatore Forlenza, l’ex presidente della commissione bilancio del Comune, Alfredo Ferrari e l’ex consigliere comunale (lista civica Marino Sindaco) Luca Giansanti. Nei confronti di Alemanno l’accusa archiviata è di associazione per delinquere di stampo mafioso ma resta sotto processo per le accuse per corruzione e finanziamento illecito. Per Zingaretti, cadano le accuse di corruzione e turbativa d’asta mentre a Venafro viene archiviata l’accusa di corruzione. Il giudice ha, inoltre, archiviato la posizione di Luigi Ciavardini, Lorenzo Alibrandi, Fabrizio e Paolo Pollak e Gianluca Ius e dei penalisti Pierpaolo Dell’Anno, Michelangelo Curti e Domenico Leto. Cadute alcune ipotesi di reato per Luca Gramazio e Francesco D’Ausilio.

“Finalmente, dopo 26 mesi di attesa, è stata definitivamente archiviata dal Giudice per le indagini preliminari l’accusa nei miei confronti per il reato assurdo e infamante di Associazione a delinquere di stampo mafioso – ha commentato Alemanno -. Ho creduto nella giustizia, attendendo pazientemente questo momento e sopportando tonnellate di fango che sono state lanciate sul mio nome da esponenti politici e giornalisti che non sanno distinguere un avviso di garanzia da una condanna. Analogo danno è stato però evitato al Governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Ringrazio la Magistratura di cui ho sempre avuto fiducia, che mi ha ridato la mia onorabilità. Ora attendo che lo stesso facciano tutti quegli esponenti politici e giornalisti che hanno strumentalizzato queste indagini solo per utilità politica, dimenticando il danno che facevano non solo a me e alla mia famiglia ma a tutta la Città di Roma”.