Darfur: tre operatori dell’Unhcr sequestrati da ignoti a Um Shalaya

Darfur

Tre inviati dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) sono stati rapiti da uomini armati non identificati a El Geneina in Darfur. Lo scrive il sito del giornale Sudan Tribune, citando il portavoce del governo del West Darfur, Abdallah Mustafa Jarel-Nabi, precisando che i “tre sono stati sequestrati mentre rientravano da una missione”.

Secondo un testimone i sequestratori – in tutto sei uomini – provenivano dall’area di Um Shalaya dove si trova un campo di rifugiati ciadiani. Jarel-Nabi ha aggiunto che il governo dello Stato ha adottato tutte le misure necessarie per ottenere la liberazione dei prigionieri nel più breve tempo possibile e ha inoltre escluso motivazioni politiche dietro il sequestro precisando che la banda armata mira ad ottenere il pagamento di un riscatto. Le vittime del sequestro sono un sudanese e due nepalesi. Le forze di sicurezza stanno battendo al territorio per trovarli e individuare i colpevoli.

La situazione in Darfur è sempre in bilico. Le tribù non arabe continuano a combattere il governo islamista di Karthoum, impegnato per acquisire il controllo delle zone rurali. Dall’inizio del conflitto, nel 2003, circa 300 mila persone sono state uccise, mentre, secondo le Nazioni Unite, i profughi sono 2,5 milioni. La Corte penale internazionale ha emesso mandati d’arresto contro il presidente sudanese Omar Hassan al-Bashir nel 2009 e nel 2010. Il capo di Stato è accusato di crimini di guerra e genocidio, commessi durante il suo governo nel tentativo di soffocare la rivolta.