Una sequoia millenaria messa in pericolo dai selfie

E' sopravvissuto a due millenni di sconvolgimenti e morìe, ma rischia di soccombere davanti ai selfie. La protagonista di questa storia è una sequoia che si trova nel “Bosco dei Titani”, un'antica foresta vicino al confine tra California e Oregon.

La scoperta del luogo

Un sito inaccessibile fino al 1998, quando due ricercatori si imbatterono in un boschetto nascosto nella remota area del Jedediah Smith Redwoods State Park. Qui si trovarono di fronte ad un contesto naturale straordinario, con alberi altissimi.Tra di essi anche una sequoia millenaria di 97 metri d'altezza. Dopo la scoperta, i ranger del parco cercarono di tenere nascosta la posizione ma senza successo: molti escursionisti dilettanti riuscirono ad individuare l'accesso al luogo e resero pubblica la sua posizione su gps. Da allora questo boschetto è diventato una meta prediletta per molti turisti che visitano questa zona di confine. 

Troppi turisti

Il boom degli smartphone e la moda dei selfie hanno complicato ancora di più la situazione: la maggior parte dei visitatori, infatti, si reca qui per scattare una foto ricordo con la sequoia di sfondo. Questa pratica, visto l'alto numero di persone, ha finito per provocare danni alla vegetazione. La calca di migliaia di turisti ha fatto sì che venissero calpestate le felci e tagliate le tracce, causandone l'erosione. Gli addetti alla pulizia del parco, inoltre, lamentano di ritrovare ogni giorno una quantità eccessiva di rifuti e di carta che stanno rovinando l'habitat in cui sorge la sequoia.

Il piano

Per riparare i danni che sono stati creati in questi anni, è stato lanciato un nuovo piano biennale di salvaguardia del boschetto che prevede la costruzione di una passerella sopraelevata, ripiantando la vegetazione danneggiata, deviando i sentieri e costruendo un parcheggio e un'area bagno a un miglio di distanza. “Dobbiamo trovare il giusto equilibrio“, ha detto Sam Hodder, presidente di “Save the Redwoods League”, un gruppo di San Francisco impegnato a tutelare il luogo, “dobbiamo accogliere i visitatori in questi luoghi straordinari, ma farlo in un modo che protegga il delicato contesto ecologico”.