Massa(Confsal): “Superare la dicotomia scuole paritarie e statali”

Nell’incontro che si è svolto ieri pomeriggio con il Presidente del Consiglio Conte e la Ministra Azzolina sul tema della riapertura “in sicurezza” a settembre delle Istituzioni Scolastiche la Confsal, rappresentata dal Vicesegretario Generale Lucia Massa, ha chiesto che sia riservata una maggiore attenzione alle scuole paritarie, in quanto fanno parte anch’esse a pieno titolo del sistema di educazione e di istruzione italiano.

E’ infatti la nostra Costituzione che prevede e disciplina, all’Art. 33, la libertà delle forme di scuola presenti nel sistema di istruzione: “La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali”.

Anche la legge 10 marzo 2000 n. 62 “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione” riconosce, garantisce e istituisce un sistema nazionale di istruzione a carattere misto, costituito da scuole statali e da scuole gestite da privati o da enti locali con il riconoscimento della parità (scuole paritarie).

Le scuole non statali, quindi, vengono supportate dallo Stato e assicurano il diritto allo studio, quindi un servizio pubblico importante.

“Dobbiamo quindi sforzarci – ha detto Massa, rivolgendosi a tutti i partecipanti all’incontro – di superare l’annosa e sterile questione dicotomica che, per quanto concerne l’assegnazione dei fondi, vede contrapposte la scuola pubblica e quella paritaria. Invito quindi tutti a riflettere che dalla fine delle scuole paritarie la scuola pubblica italiana certamente non trarrebbe beneficio, anzi! Vi invito a considerare che la scuola paritaria, nell’erogare il suo servizio a una grande platea di alunni e studenti, rappresenta certamente per la scuola pubblica un risparmio di spesa in termini di erogazione del suo stesso servizio, laddove invece se si estinguesse, rappresenterebbe, diciamo così, per la ‘controparte’ pubblica, un aggravio di spesa!”.