OMICIDIO MEREDITH, PERMESSO PREMIO DI 36 ORE PER RUDY GUEDE

Rudy Guede è uscito dal carcere Mammagialla di Viterbo grazie a un permesso premio che è iniziato ieri e durerà fino alle 21 di questa sera. Il giovane nato nel 1986 in Costa D’Avorio, unico condannato per l’omicidio di Meredith Kercher, è uscito dal cancello della casa circondariale per raggiungere l’automobile che, dopo un passaggio in caserma per adempimenti formali, lo ha condotto nella casa di accoglienza del Gavac, l’associazione di volontariato assistenti e animatori carcerari. Nel pomeriggio di ieri ha incontrato il suo amico Giacomo Benedetti, quello con cui Guede chattò su Skype dalla Germania prima di essere arrestato. Oggi, invece, vede la signora Tiberi, la maestra di scuola che si interessò a lui fin dall’adolescenza. I genitori naturali sono invece assenti nella vita dell’uomo, tanto che negli ultimi 25 anni ha visto sua madre soltanto due volte.

“Rudy ha avuto perfino paura di attraversare la strada quando stamattina è uscito dal carcere”, ha dichiarato il suo portavoce Daniele Camilli. Per lui “è tutto nuovo”, ha aggiunto, “ha visto una Tv con lo schermo piatto e ha chiesto se fosse un quadro, non ne ha mai visti, lo stesso stupore lo ha manifestato quando ha visto uno smartphone”. Nella residenza Gavac, Guede ha chiesto, tra le altre cose, un melograno, una birra e una scacchiera. “Finalmente beneficia del permesso premio che era previsto un mese fa”, ha precisato Camilli spiegando che l’uscita dal carcere prevista a maggio scorso, ma era slittata perché nella struttura di accoglienza mancava la cucina. Successivamente il Tribunale di sorveglianza di Roma ha stabilito che i volontari potevano portare i pasti all’ivoriano dall’esterno.

“È nostra intenzione presentare un’istanza di revisione del processo – ha affermato Claudio Mariani, criminologo e vice presidente del Gavac –. Non significa che con certezza verrà accettata, è una nostra ipotesi sulla quale stiamo lavorando perché abbiamo seri dubbi su questa storia, il che non significa avere certezze d’innocenza però avere seri dubbi sulla colpevolezza di un ragazzo di 19 anni è per me un fatto già molto importante”. Geude sta scontando una pena di 16 anni per il fatto di sangue avvenuto a Perugia il primo novembre 2007.