Il Reddito d’Inclusione è solo un primo passo

Il Reddito d’Inclusione varato dal Governo è senza alcun dubbio un provvedimento che va salutato positivamente. Tutto quello che rappresenta un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà è il benvenuto. Tuttavia, ancora una volta occorre ribadire due aspetti che secondo il Forum delle associazioni familiari restano prioritari.

Da una parte insistiamo nell’affermare che l’Isee non è lo strumento migliore per calcolare le difficoltà in cui si trovano tante famiglie. Il motivo è molto semplice: non è esaustivo nel senso che non tiene conto, se non in maniera limitata e dunque inidonea, dei carichi familiari.

Dall’altra auspichiamo che questo sia un segnale iniziale per dare una risposta a tutte le famiglie, non solamente a quelle molto povere. E’ comprensibile che una famiglia con 6.000 euro di Isee si trovi inevitabilmente in condizioni di estremo disagio economico e dunque è giusto e prioritario dare una risposta ai nuclei più poveri. Però è importante che sia un segnale chiaro, che auspichiamo abbia un seguito nella prossima legge di stabilità, dopo la terza Conferenza nazionale in programma alla fine di settembre a Roma, a tutte le famiglie affinché non rischino di cadere sotto la soglia di povertà. E’ opportuno ricordare, a questo proposito, che non si tratta di forzature: purtroppo i dati dimostrano che oggi mettere al mondo un figlio è una delle cause di povertà.

Quindi vanno bene questo tipo di soluzioni assistenziali e di emergenza ma la domanda che dobbiamo porci con forza ed urgenza è: quando inizieremo a ragionare in maniera previdente in modo tale da evitare che aumenti continuamente il numero di queste famiglie in condizioni di estrema difficoltà?

E’ indispensabile che il governo e l’intera classe politica comprendano che investire sul futuro della famiglia è l’unico modo per invertire la tendenza al declino della nostra società. Occorre mettere fine all’inverno demografico incentivando le coppie a fare figli non attraverso interventi sporadici ma con una pianificazione in grado di garantire sicurezza alle famiglie soprattutto attraverso la leva fiscale che tenga finalmente nella dovuta considerazione i carichi familiari. Per questo occorre finalmente  procedere con misure strutturali ed organiche, come il Fattore Famiglia, che prevede un assegno agli incapienti che può facilmente configurarsi come Reddito d’Inclusione, ma in un quadro normativo più equilibrato.