Covid Italia: nuovi casi di contagio al San Raffaele, indaga la Procura

Mentre si attende il vaccino europeo, i parenti delle vittime di Bergamo chiedono di essere incontrati da Mattarella

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Al momento ci sono 55 nuovi casi di contagio da Coronavirus registrati nel Lazio e legati al nuovo focolaio esploso nella struttura dell’Irccs San Raffaele Pisana di Roma, ma il numero potrebbe lievitare nelle prossime ore. Di questi, 14 sono residenti a Roma e in provincia, 2 a Frosinone e altri 8 nel Reatino. L’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato ha dichiarato che questi rappresentano una coda del focolaio romano “perché sono pazienti che dopo alcuni giorni dalla dimissione della struttura hanno sviluppato la positività“. “Sono stati effettuati ad oggi per fini di sanità pubblica per il solo focolaio dell’IRCCS San Raffaele Pisana 2.332 tamponi, di cui 1.168 effettuati nei drive-in e 1.164 effettuati nella struttura, dove sono iniziati oggi i secondi test per 582 unità tra operatori e pazienti”. Lo comunica l’Unità di Crisi COVID-19 della Regione Lazio.

Nuovo caso allo Spallanzani

É riconducibile allo stesso cluster anche il decesso, avvenuto ieri presso lo spoke dello Spallanzani di Casal Palocco, di un paziente positivo, residente a Montopoli, in provincia di Rieti, che aveva svolto un periodo di degenza in riabilitazione al San Raffaele Pisana. “Dalla Asl di Rieti – ha riferito oggi l’Unità di Crisi Covid-19 della Regione Lazio – ci comunicano 8 nuovi positivi riconducibili al focolaio dell’IRCCS San Raffaele Pisana e nello specifico da un paziente covid-19 positivo deceduto dopo un periodo di riabilitazione presso la struttura. La situazione è sotto controllo, tutti i contatti sono stati individuati e saranno sottoposti al test. La Asl di Rieti è in stretto contatto con il sindaco di Montopoli”.

Le indagini della Procura di Roma

Sulla nuova ondata di contagi indaga anche la Procura di Roma che ha incaricato i Nas di svolgere accertamenti all’Irccs San Raffaele Pisana di Roma. “Sono stati effettuati ad oggi per fini di sanità pubblica – ha fatto sapere ancora l’Unità di Crisi Covid-19 della Regione Lazio – per il solo focolaio dell’IRCCS San Raffaele Pisana 2.332 tamponi, di cui 1.168 effettuati nei drive-in e 1.164 effettuati nella struttura, dove sono iniziati oggi i secondi test per 582 unità tra operatori e pazienti. Alla fine per la gestione di questo focolaio si prevede di effettuare oltre 3.000 tra tamponi e test sierologici. All’interno della struttura, al momento, non vi sono casi positivi”.

Si attende il vaccino Europeo

“Il vaccino europeo è avanti a quello degli Usa, il vaccino elaborato a Oxford in collaborazione con un’azienda italiana è più avanti. Ci stiamo organizzando affinché in parte sostanziale” il vaccino “venga prodotto in Italia. Ci stiamo organizzando per essere tra i paesi leader, devo dire con grande piacere che l’Europa è avanti agli Stati Uniti in questo momento”. Lo dice Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica. “Se le cose vanno bene, in autunno-inverno potremmo avere le prime dosi e quindi anche le dosi per gli italiani”, sottolinea Ricciardi. “Nessuno può essere certo al 100%, abbiamo due ipotesi. La prima è che il virus sparisca come quelli della Mers e della Sars, tutti quanti pensiamo sia improbabile perché è un virus che si è specializzato per diffondersi. La seconda è che torni insieme al virus dell’influenza e della parainfluenza. In entrambi i casi dobbiamo prepararci per un terremoto e preparare costruzioni antisismiche: poi, se il terremoto non viene, siamo contenti”, aggiunge.

Bergamo, i parenti delle vittime: “Mattarella ci incontri”

Chiedono un incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quando sarà a Bergamo il 28 giugno, i parenti delle vittime da coronavirus, già davanti alla procura per presentare le prime 50 denunce per avere “verità e giustizia” per i loro cari. I rappresentanti del comitato “Noi denunciamo” hanno in preparazione almeno altri 200 esposti “non contro i sanitari che hanno fatto il possibile ma contro i politici che non hanno fatto altro che raccontare bugie”.

Coronavirus, Austria apre verso l’Italia, cautela per la Lombardia

Nel frattempo l’Austria aprirà il 16 giugno il confine con l’Italia. Resterà invece in vigore un invito alla cautela per la Lombardia. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Alexander Schallenberg. Vienna consentirà da martedì viaggi in 31 paesi europei complessivamente, ad eccezione di Svezia, Gran Bretagna, Portogallo e Spagna.