PRESSIONE SANGUIGNA: IL TETTO MASSIMO SI ABBASSA A 120

Arriva dagli Stati Uniti un nuovo studio sull’ipertensione che potrebbe stravolgere il trattamento dei pazienti di tutto il mondo. Secondo gli scienziati del National Heart, Lung and Blood Institute di Bethesda la pressione sistolica ottimale per evitare eventi cardiaci maggiori non dovrebbe superare i 120mm di mercurio.

Nella ricerca clinica denominata Sprint – Systolic Blood Pressure Intervetion Trial –, gli studiosi americani hanno sottoposto più di 9,300 pazienti, dai 50 agli 80 anni di età, a diversi regimi di farmaci, dividendoli in due gruppi. Al primo sono stati somministrati medicinali per mantenere la pressione a 140mm mentre per il secondo il limite è stato fissato a 120mm.

I risultati preliminari parlano chiaro; il gruppo con la pressione più bassa ha riscontrato, nei 6 anni di test, un incidenza di infarti e ictus inferiore di quasi un terzo rispetto a quello con la “massima” mantenuta più alta.

Prima di questo studio, il trattamento farmacologico per l’ipertensione era considerato necessario soltanto al di sopra dei 140mm di mercurio. Questi risultati potrebbero cambiare in maniera significativa le metodologie con le quali la comunità medica internazionale affronta i problemi cardiaci e circolatori. Bisognerà però aspettare i risultati definitivi, che verranno resi pubblici tra qualche mese, prima di trarre conclusioni.