Usa: 4 persone incriminate per l’assassinio di Moïse, ex presidente di Haiti

Il 7 luglio 2021 un commando composto da 28 persone fece irruzione nella residenza presidenziale uccidendo il presidente Jovenel Moïse

L'ex presidente di Haiti, Jovenel Moïse, assassinato il 7 luglio 2021

Tre haitiani-americani e un cittadino colombiano sono stati accusati negli Stati Uniti di essere coinvolti nell’assassinio del presidente Jovenel Moïse ad Haiti. Il 7 luglio 2021 un commando composto da almeno 28 persone di nazionalità colombiana e haitiano-statunitensi, tra cui alcuni ex membri dell’esercito colombiano, ha fatto irruzione nella residenza presidenziale di Pétion-Ville, uccidendo il presidente Moïse. Salvi la moglie – rimasta ferita – e i figli.

Pochi mesi dopo la sua morte il quotidiano statunitense The New York Times ha sostenuto che Moïse tenesse una lista dei principali trafficanti di droga del paese e che i suoi sforzi contro il narcotraffico possano esser stati il movente per il suo omicidio.

Secondo la Costituzione, a Moïse sarebbe dovuto succedere il Presidente della Corte di cassazione ma il giudice René Sylvestre era morto in seguito alle complicazioni da COVID-19 a fine giugno. Il vuoto di potere è stato colmato quindi dal Primo ministro uscente Joseph, che poi il 20 luglio si è dimesso da entrambe le cariche lasciando giurare Ariel Henry, Primo ministro, che però è successivamente figurato tra i possibili mandanti dell’omicidio.

Assassinio ex presidente Haiti, 4 incriminazioni in Usa

Tre haitiani-americani e un cittadino colombiano sono stati accusati negli Stati Uniti di essere coinvolti nell’assassinio del presidente Jovenel Moïse di Haiti nel 2021: lo ha reso noto il Dipartimento di Giustizia americano. L’incriminazione, a più di 18 mesi dai fatti, ha svelato una vasta cospirazione per uccidere il leader haitiano e prendere il potere, sostenuta da un ex giudice della Corte Suprema haitiana non nominato, da mercenari colombiani e con il supporto di una spedizione clandestina di armi dagli Stati Uniti.

Tre dei quattro uomini sono stati accusati di cospirazione nell’omicidio di Moïse: James Solages e Joseph Vincent, che hanno la doppia cittadinanza haitiana e americana, e Germán Alejandro Rivera García, un colombiano accusato di guidare un gruppo di mercenari che operano ad Haiti. Christian Emmanuel Sanon, un altro cittadino haitiano americano, è stato accusato di capi d’accusa relativi al contrabbando.

La decisione di incriminare negli Usa i quattro uomini, considerati alcuni dei capibanda nel complotto per l’assassinio, conferma secondo il New York Times la disfunzione cronica del sistema giudiziario haitiano. Le istituzioni governative si sono disintegrate dopo l’assassinio di Moïse e le condizioni nel paese sono peggiorate negli ultimi mesi.

Fonte: Ansa