Tragedia di Ponte Milvio, Genovese davanti al gip

Sconvolto e devastato”: si è definito così Pietro Genovese, al volante dell'auto che ha investito e ucciso Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli a Corso Francia, per la prima volta comparso davanti al gip per esporre la sua versione dei fatti. Il ventenne, accompagnato all'interrogatorio di garanzia dai suoi difensori Franco Coppi e Gianluca Tognozzi, è al momento agli arresti domiciliari con l'accusa di omicidio stradale plurimo. Nel corso del colloquio con il gip il ragazzo sarebbe apparso estremamente provato da quanto accaduto nella notte fra il 21 e il 22 dicembre, più volte interrotto dalle lacrime ricordando quello che successe a due passi da Ponte Milvio fra sabato e domenica, spiegando al giudice di essere partito quando il semaforo era verde e confermando, probabilmente, di non aver visto, se non quando era troppo tardi, le due ragazze attraversare Corso Francia.

Il commento

Su quanto raccontato dal giovane, comunque, viene mantenuto il riserbo anche da parte degli avvocati: “Questa è una tragedia per tutte e tre le famiglie coinvolte – hanno detto i legali del ventenne -. Pietro Genovese non è il killer che è stato descritto e merita rispetto e comprensione come le famiglie delle due ragazze… Il nostro assistito ha risposto alle domande del giudice ma sul contenuto dell'atto istruttorio manteniamo il più stretto riserbo. Al momento – hanno spiegato – non abbiamo presentato alcuna istanza di attenuazione della misura cautelare. Rifletteremo anche su un possibile ricorso al Riesame”.

La perizia

I pm di Roma hanno già acquisito i video del semaforo, depositati nei giorni scorsi dal legale dei genitori di Camilla Romagnoli, i quali verranno esaminati per verificare la versione del giovane e contribuire a definire una volta per tutte la dinamica dell'incidente. Si tratta di due filmati (entrambi di lunghezza di circa un minuto), nei quali sarebbe indicato il funzionamento dei semafori pedonali della zona dove Pietro Genovese ha investito Gaia e Camilla. Nei giorni scorsi, la perizia dell'avvocato incaricato dalla famiglia Romagnoli aveva evidenziato come le due ragazze avessero iniziato l'attraversamento con il semaforo verde ma anche che il pedonale in questione non prevedrebbe il giallo per coloro che attraversano.