Napoli, caso formiche all'ospedale San Giovanni Bosco

La notizia aveva fatto rapidamente il giro d'Italia. Non solo per la sua drammatica originalità, ma anche percHè era stata ripresa in uno sketch del comico Maurizio Crozza. Stiamo parlando delle formiche all'interno della struttura ospedaliera napoletana, San Giovanni Bosco

I provvedimenti

Si è chiuso ieri il procedimento disciplinare per due dipendenti dell'ospedale. Entrambi sono stati sospesi per il ritrovamento delle formiche all'interno del nosocomio. Si tratta di Giuseppe Matarazzo, già direttore sanitario nel presidio, e di Claudio Pucillo, già assistente tecnico. Entrambi non sono accusati in alcun modo di essere stati i responsabili materiali dell'evento-formiche, ma soltanto delle procedure effettuate successivamente per porre fine all'infestazione degli insetti nelle corsie. La decisione è del Collegio Provvedimenti disciplinari. Al termine di un “approfondito lavoro di ricostruzione dei fatti – si legge in una nota della Asl Napoli 1 Centro – il Collegio ha preso questa decisione”. A Matarazzo è stata comminata una doppia sanzione: sospensione dal servizio e dello stipendio per un mese, a partire dal prossimo 16 luglio. A Pucillo invece, secondo la commissione di disciplina, che ha rigettato la tesi difensiva, è responsbaile di “gravi e molteplici violazioni delle norme di legge in materia di Lavori pubblici e delle norme contenute nel Regolamento aziendale per l'acquisizione di lavori, servizi e forniture”. Pucillo, la sospensione dal servizio e dallo stipendio, parte dal 4 luglio e per quattro mesi. Al primo è stata contestata la procedura di affidamento dell'incarico per la sanificazione dei locali infestati e il mancato controllo sul lavoro effettuato dal tecnico da lui nominato. Le misure sono un segnale significativo, ma non basta. Serve molto di più. Occorre che vengano attuate forme di controllo serie e con cadenze periodiche improrogabili. In modo tale che nessuno si trovi ad essere su un letto di ospedale, per di più travolto dalle formiche.