“Conversazioni nello Spirito”: l’incontro delle Organizzazioni Femminili Cattoliche

L'Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche (Umofc) organizza l'incontro "Conversazioni nello Spirito": 1400 partecipanti per promuovere la partecipazione delle donne nella Chiesa Cattolica

Cristiani perseguitati
Foto © VaticanMedia

L’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche (Umofc) organizza l’incontro “Conversazioni nello Spirito” in modalità zoom, con la partecipazione di 1400 persone. L’evento mira a mettere in pratica la metodologia sinodale e approfondire la partecipazione delle donne in una Chiesa sinodale in missione.

Papa Francesco ha sostenuto il lavoro dell’Umofc e ha incoraggiato l’organizzazione a continuare nel suo impegno per i più vulnerabili. L’Umofc rappresenta più di otto milioni di donne cattoliche nel mondo e si auspica che queste conversazioni contribuiscano alla formazione delle comunità di fede e promuovano un ascolto attivo dello Spirito e un discernimento collaborativo.

Conversazioni nello Spirito

Si svolgerà il 23 aprile l’incontro Conversazioni nello Spirito promosso dall’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche (Umofc), in collaborazione con il suo Osservatorio mondiale delle donne (Wwo) e con il Ministero dell’incontro ignaziano. L’evento prevede la presenza di 1400 persone e mira a mettere in pratica la metodologia sinodale e ad approfondire la partecipazione delle donne in una Chiesa sinodale in missione. «Le donne di tutto il mondo — ha spiegato a Vatican News Mónica Santamarina, presidente dell’Umofc — ricevono una formazione sulla metodologia applicata nel sinodo sulla sinodalità e continuano il discernimento sulle modalità per rafforzare la loro partecipazione alla Chiesa».

Le Conversazioni nello Spirito si terranno in piccoli gruppi e in diverse lingue (inglese, spagnolo e francese) in modo che ogni partecipante possa condividere le proprie idee e ascoltare altre esperienze e punti di vista. Ogni sessione durerà un’ora e mezzo. L’iniziativa degli incontri online fa parte della scuola di sinodalità dell’Umofc, la “missione delle donne nella Chiesa sinodale”, attraverso la quale si stanno già formando circa trecento “facilitatrici” nei cinque continenti, che modereranno i piccoli gruppi e garantiranno che le Conversazioni nello Spirito si svolgano secondo la metodologia stabilita.

L’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche in cammino

Oltre a questo spazio, in preparazione alla seconda sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, l’Umofc prevede di lanciare una serie di video per diffondere la testimonianza delle donne che vi hanno preso parte. Santamarina sottolinea l’importanza di intraprendere nuovi percorsi per sfruttare il carisma e le possibilità delle donne, «perché non è sempre così», ha detto. Allo stesso modo si desidera far conoscere i risultati di questi dialoghi alla segreteria generale del sinodo e al grande pubblico. A loro volta rafforzeranno il discernimento sulle modalità di coinvolgere più donne nei ministeri e nei ruoli esistenti, nonché sui cambiamenti necessari.

Santamarina ha espresso gioia e soddisfazione per il sostegno di Papa Francesco al lavoro dell’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche. Il Santo Padre, infatti, le ha incontrate negli ultimi anni e loro gli hanno presentato l’Osservatorio delle donne, una delle iniziative promosse dall’organizzazione cattolica. «Il progetto gli è piaciuto molto e quando abbiamo lo abbiamo incontrato in occasione di un’udienza privata lo scorso anno — ha ricordato la presidente — Francesco ci ha incoraggiato a continuare a lavorare per raggiungere i più vulnerabili, e l’idea di questo osservatorio è proprio, in qualche modo, quello di rendere visibile l’invisibile».

L’Umofc, che rappresenta più di otto milioni di donne cattoliche in tutto il mondo, è fiduciosa che queste conversazioni contribuiranno a formare e a far crescere le comunità di fede e a promuovere questi incontri di ascolto attivo dello Spirito, di silenzio condiviso e di discernimento collaborativo.

Da: L’Osservatore Romano