Volley, morte Bovolenta: la famiglia non si costituirà parte civile contro i medici imputati

A più di due anni dalla tragica scomparsa (avvenuta il 24 marzo 2012) la famiglia del pallavolista Vigor Bovolenta ha comunicato di voler rinunciare alla costituzione di parte civile nel corso del processo che vede imputati, davanti al tribunale penale di Forlì, i due medici accusati di aver rilasciato all’atleta i certificati di idoneità sportiva all’atleta. Si tratta di Maurizio Maurizio Mambelli, professionista cesenate che era in servizio al Medoc di Meldola, e Matteo Scarpa, faentino che lavorava in un centro di Forlì.

Le assicurazioni hanno infatti pagato quanto pattuito nella prima udienza (vale a dire un milione di euro). Il giudizio subirà dunque un’accelerazione, visto che non ci sarà l’esame dei testimoni. Accusa e difesa si sono infatti accordati per acquisire gli atti del magistrato di Macerata che a suo tempo aveva avviato l’inchiesta. Stabilite anche le date delle prossime udienze: 10 febbraio e 3 marzo. Bovolenta, morto a 37 anni per attacco cardiaco,  ha lasciato la moglie, Federica Lisi, e 5 figli.