Mons. Gallagher: “Essere autentici cristiani in un mondo turbolento”

Impegno per l'unità e la fede comune: la visione ecumenica dell'arcivescovo Gallagher nel contesto della commemorazione del 1700° anniversario del primo Concilio ecumenico

Mons. Gallagher. Foto: L'Osservatore Romano

Durante una messa a Istanbul per l’undicesimo anniversario del pontificato di Papa Francesco, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher ha sottolineato l’importanza di essere autentici cristiani in un mondo turbolento. Ha anche esortato a celebrare l’anniversario del primo Concilio ecumenico come un’opportunità per rafforzare la fede comune. La celebrazione è avvenuta nel contesto della visita del presule in Turchia in occasione dell’Antalya Diplomacy Forum, con la partecipazione di diversi leader religiosi.

Mons. Gallagher: “Essere autentici cristiani in un mondo turbolento”

Nell’attuale congiuntura internazionale, «non poco difficile», in un contesto internazionale che il Papa ha da tempo definito come una “terza guerra mondiale a pezzi”, «siamo chiamati prima di tutto a essere cristiani autentici, capaci di lasciarsi guidare dallo Spirito, senza cedere alla tentazione di resistergli». Lo ha sottolineato l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali, durante la messa presieduta nella cattedrale dello Spirito Santo a Istanbul in occasione dell’undicesimo anniversario dell’elezione al pontificato di Papa Francesco.

Proprio ricordando le parole che lo stesso Pontefice pronunciò nella capitale turca durante la sua visita nel novembre 2014, Gallagher ha ricordato che lo Spirito Santo «sconvolge i nostri piani e progetti e fa progredire la Chiesa. Perché la Chiesa è unità nella diversità». A questo proposito l’arcivescovo ha fatto notare che per tutti i cattolici in Turchia, «sia quelli di rito latino che quelli dei vari riti orientali», il Papa è la «fonte visibile e il fondamento dell’unità della fede e della comunione di tutta la Chiesa». Da qui l’invito a pregare per lui, affinché come «pastore di tutta la Chiesa ci confermi nella fede e nell’amore e guidi la Chiesa con fiducia».

Gallagher: «Facciamo tutti parte della stessa famiglia di figli di Dio»

Il presule si è detto poi lieto di vedere la presenza dei pastori e dei rappresentanti delle altre Chiese cristiane della Turchia. Come cristiani, ha evidenziato, «facciamo tutti parte della stessa famiglia di figli di Dio e condividiamo la stessa fede in Cristo e nella Chiesa da lui fondata». Incoraggiando ad andare avanti insieme e a proseguire sulla strada verso la piena unità, Gallagher ha esortato a pregare affinché «il Signore ispiri tutti i pastori cristiani a lavorare verso un senso di comunità, superando qualsiasi ostacolo che possa impedire il cammino ecumenico».

In tal senso, un’occasione propizia sarà la commemorazione del 1700° anniversario del primo Concilio ecumenico: un momento favorevole, ha osservato, «per rafforzare la nostra unità come membri della Chiesa di Cristo». In quel Concilio fu proclamata «la prima versione del Credo», che sarebbe poi diventato «il Credo niceno-costantinopolitano dopo il secondo Concilio ecumenico di Costantinopoli». Esso contiene «la fede dei discepoli di Gesù Cristo ed è quindi la fede della Chiesa di Cristo». Per questo, l’arcivescovo ha formulato l’augurio che la celebrazione dell’anniversario rafforzi la testimonianza di fede di tutti i cristiani.

L’Antalya Diplomacy Forum

La celebrazione è stata il primo momento pubblico della visita che il presule compie in Turchia fino a sabato 2 marzo in occasione dell’Antalya Diplomacy Forum, l’annuale conferenza sulla diplomazia internazionale. Erano presenti, tra gli altri, il patriarca ecumenico Bartolomeo I ; il patriarca armeno di Costantinopoli, Sahak II ; il vicario patriarcale siro ortodosso, il metropolita Filüksinos Jusuf Çetin; il nunzio apostolico, l’arcivescovo Marek Solczyński; e il vicario apostolico di Istanbul, il vescovo Massimiliano Palinuro.

Da: L’Osservatore Romano