Attentato ad Ankara: il Pkk lo rivendica

Una forte esplosione davanti alla sede istituzionale nella capitale turca. Lo ha riferito il ministro Ali Yerlikaya: "Un kamikaze si è fatto esplodere, neutralizzato l'altro"

Attentato Ankara
Foto di Bora Tokmak da Pixabay

Un terrorista si è fatto esplodere davanti al Ministero dell’Interno turco ad Ankara. Un altro è stato ucciso. Feriti due agenti di Polizia. Il Pkk rivendica.

La rivendicazione

Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) ha rivendicato l’attentato kamikaze ad Ankara. L’azione è stata rivendicata con un comunicato pubblicato da Anf, l’agenzia di notizie vicina al Pkk, firmato dal “Battaglione degli immortali”.

Secondo il comunicato, l’attacco è un avvertimento “contro il massacro e le pressioni fasciste sul popolo del Kurdistan” ed è stato eseguito volutamente nel giorno in cui il Parlamento turco ha aperto dopo la pausa estiva. “Se il regime fascista dell’Akp – il partito di governo del presidente turco Recep Tayyip Erdogan – continuerà a commettere questi crimini, le azioni legittime della giustizia rivoluzionaria continueranno”, aggiunte il comunicato.

Attentato ad Ankara

Un kamikaze è morto dopo essersi fatto esplodere nei pressi del ministero dell’Interno turco ad Ankara. Lo ha fatto sapere il ministro dell’Interno Ali Yerlikaya, aggiungendo che un altro “terrorista” coinvolto nell’attacco, questa mattina alle 9.30 ora locale, è stato ucciso.

I media turchi hanno diffuso la fotografia di un lanciarazzi a terra nella zona dove si è verificata l’esplosione, nei pressi delle sedi di altri ministeri e anche del Parlamento turco che oggi ha in programma di riaprire dopo la pausa estiva. “Uno dei terroristi si è fatto esplodere mentre l’altro è stato neutralizzato”, ha aggiunto il ministro, facendo sapere che due agenti di polizia sono rimasti lievemente feriti.

(In aggiornamento)

Fonte: Ansa