Libia: l'ombra di una guerra civile e i rischi per l'Italia

La situazione in Libia si fa incandescente. Scontri vengono segnalati ad Ain Zara, quartiere a sud-est di Tripoli e a 12 chilometri in linea d'aria dal centro sul lungomare della città. A fronteggiarsi le forze del generale Kahlifa Haftar e milizie che difendono il premier Fayez al Sarraj. Gli scontri vengono segnalati da tweet del sito “Special Monitoring Mission to Libya” (Smm) che rilancia video e foto dell'emittente “218tv”. Si tratta del punto più vicino alla centralissima Piazza dei Martiri finora menzionato nella descrizione degli scontri. Intanto l’Eni ha fatto evacuare in via “precauzionale” e in accordo con la Farnesina tutto il suo personale nel Paese nordafricano. Sono tre gli stabilimenti in Libia della compagnia petrolifera italiana: uno vicino Tripoli, uno in Cirenaica e uno nel Sud.

“Conferenza nazionale si terrà lo stesso”

Quanto accade assume un respiro internazionale, coinvolgendo vari attori, tra cui l'Italia. Sulla questione intervengono le Nazioni Unite. Malgrado il conflitto, l'inviato speciale dell'Onu per la Libia, Ghassan Salamé, parlando a Tripoli ha confermato che in assenza di impedimenti insormontabili la Conferenza nazionale indetta per il 14-16 aprile a Ghadames si svolgerà come previsto. Lo riferisce la pagina Fabebook del Dipartimento comunicazione del Consiglio dei ministri libico. La Conferenza è considerata una tappa fondamentale per portare il Paese africano alle elezioni e alla stabilità. Vi dovrebbero partecipare 120-150 delegati in rappresentanza di tutte le fazioni libiche e l'inviato Onu ha anticipato che chiederà di fissare una data per le elezioni.

Tajani: “Rischio nuovi flussi migratori”

Ospite degli studi di Sky, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha ribadito che in Libia “la Francia ha interessi” ed “è stata tra i protagonisti dell'uccisione di Gheddafi insieme a americani e britannici, cosa che fu un errore storico e di cui il prezzo lo abbiamo pagato noi”. La giornalista Maria Latella gli ha chiesto di commentare le parole di Salvini, che aveva evocato l'idea che possano esserci interessi economici di un Paese terzo dietro l'intervento del generale Haftar. “Quello che sta accadendo adesso dimostra anche l'incapacità del nostro Paese di essere protagonista in Libia. L'Italia purtroppo in Libia non ha fatto nulla“, ha aggiunto Tajani, sottolineando che “una guerra civile nel Paese porterà a una nuovi flussi migratori”.