Serie A, c’è l’ipotesi ripartenza: la Lega propone il 13 giugno

Accordo raggiunto, obiettivo 2 agosto: partite ogni tre giorni, pause solo per la Coppa Italia. Un tour de force ma il calcio ci prova. Manca il sì del Governo

Il calcio può ripartire. In mattinata l’ok del ministro Spadafora alla ripresa degli allenamenti di gruppo dal 18 maggio, come già riportato, e subito dopo il voto compatto della Lega di Serie A alla ripresa della stagione. La proposta è quella di tornare in campo a partire dal prossimo 13 giugno con l’obiettivo di chiudere la stagione a cavallo tra la fine di luglio e il 2 agosto per poi dare spazio a Champions ed Europa League. Un voto a larga maggioranza, quello dell’Assemblea di Lega in videoconferenza.  Il calendario stilato prevederebbe di giocare ogni tre giorni, con pause solo per la disputa delle semifinali di ritorno e della finale di Coppa Italia, che potrebbero disputarsi rispettivamente il primo e il 22 luglio.

La decisione

Il tutto è stato delineato mentre la Figc accettava formalmente il protocollo sanitario con le modifiche apportate dal Comitato Tecnico Scientifico e il ministro Spadafora dava il via libero definitivo per gli allenamenti di squadra a partire da lunedì prossimo 18 maggio. La Lega ha votato accelerando i tempi della ripresa: le date erano quelle del 13 e 20 giugno, con sedici squadre si venti che hanno votato per la prima. Una scelta dettata anche per provare a rispettare i tempi imposti dalla Uefa che ad agosto ha in programma la chiusura delle due coppe continentali.

Condizioni complicate

Adesso manca solo il sì del Governo: qualora la squadra di Giuseppe Conte dovesse dare il via libera anche al campionato, i calciatori avrebbero quattro settimane di tempo per prepararsi alla ripresa della stagione. Giocare ogni tre giorni non sarà facile, ma è l’unica soluzione possibile. Compito ancor più impegnativo per i club (Juventus, Napoli Atalanta impegnate in Champions, Inter e Roma in Europa League) chiamati a giocare anche in Europa, che dovrebbero allungare la stagione anche nel mese di agosto. Un lavoro capillare alle spalle, soprattutto perché c’è da preparare un protocollo specifico per la ripresa, che prevede ritiri, trasferte, spostamenti, che al momento non sono stati delineati nel protocollo che riguarda solo la ripresa degli allenamenti.

Incognita protocollo

E proprio il nuovo protocollo potrebbe rappresentare la Spada di Damocle per il calcio. Germania, Inghilterra e Spagna, hanno optato per la quarantena del singolo calciatore, tenendo sempre d’occhio la salute, ma aiutando il calcio a ripartire. In Italia, sembra invece che il Cts stia facendo di tutto per mettere all’angolo il calcio. Troppi paletti. I calciatori, già costretti a sessanta giorni di reclusione in casa, mal digerirebbero altre quattro settimane di clausura prima della ripresa. L’Italia, una volta tanto, dovrebbe guardare al modello tedesco che in questo fine settimana ripartirà, senza paletti ma pur sempre nel rispetto della salute. Si tratta di collaborare per portare a termine la stagione, per non far sgonfiare il pallone e non far sprofondare il sistema nel baratro.