International Asteroid Day: oggi è la Giornata Onu dedicata alle “rocce spaziali”

Si celebra oggi l’International Asteroid Day, la Giornata internazionale dedicata agli asteroidi. Evento istituito lo scorso dicembre dalle Nazioni Unite al fine di ampliare la conoscenza nei confronti di queste ‘rocce spaziali’ che hanno colpito il nostro pianeta fin dall’inizio della sua storia, avvenuta 4,5 miliardi di anni fa.

Tunguska

La data odierna è stata scelta per commemorare gli eventi del 30 giugno del 1908, quando un asteroide di circa 40 metri di diametro si disintegrò sopra il cielo di Tunguska, in Siberia, causando un’enorme devastazione. L’esplosione, avvenuta a un’altitudine di 5–10 chilometri dalla superficie terrestre, abbatté decine di milioni di alberi e generò un bagliore visibile a 700 km circa di distanza. Quello di Tunguska è considerato il più importante evento esplosivo naturale registrato nella storia recente in prossimità della Terra.

Impatti imminenti?

Nessuno può prevedere quando il prossimo grande impatto si potrà verificare, ma una cosa è certa: ovvero che accadrà. “Presto o tardi avremo sicuramente un impatto di dimensioni più o meno rilevanti” ha detto Rolf Densing, a capo dello European Space Operations Centre (Esoc) di Darmstadt, in Germania, in occasione del lancio dell’Asteroid day 2017. “Potrà non succedere nel corso della nostra vita, ma il rischio che la Terra venga colpita e devastata è davvero grande”.

Il nostro pianeta viene colpito ogni giorno da detriti spaziali, solo che le dimensioni sono talmente piccole che non ce ne rendiamo conto. A volte, però, la massa del “sasso spaziale” è notevole e in grado di provocare danni sostanziali. “Non siamo preparati per difenderci contro oggetti che possono colpire la Terra, non abbiamo difese attive” aggiunge Densing.

Anche se gli scienziati stanno lavorando alacremente su sistemi di difesa – questi includano il lancio di testate nucleari contro gli oggetti in avvicinamento o l’utilizzo di laser in grado di polverizzarli – la difficoltà riguarda il fatto che ancora oggi la scienza non è in grado di poterne stabilire la rotta precisa.

Possibile preavviso

A tale scopo l’Europa sta mettendo in piedi un sistema di telescopi che ci permettano di individuare gli oggetti in arrivo con un preavviso di almeno 3 settimane. Un tempo apparentemente breve – comunque maggiore rispetto all’attuale situazione – che permetterebbe l’evacuazione delle zone interessate.