Procura di Roma, aperte due inchieste sugli scontri no green pass

I reati contestati dai pubblici ministeri sono istigazione a delinquere, devastazione e saccheggio

Scontri Roma neofascisti

Dopo gli scontri avvenuti sabato a Roma, a conclusione del corteo No Pass – che hanno causato il ferimento di 38 appartenenti alle forze dell’ordine, l’identificazione di 600 manifestanti provenienti da diverse regioni d’Italia e l’arresto di 12 persone coinvolte a vario titolo negli scontri avvenuto nel corso della notte, tra cui ci sono anche Giuliano Castellino e Roberto Fiore, Rispettivamente leader romano e leader nazionale del movimento Forza Nuova – oggi, la Procura della Repubblica di Roma, ha aperto due fascicoli di indagine.

I leader della protesta violenta

In particolare, i pubblici ministeri, hanno particolareggiato l’indagine e in riguardo ai sei arrestati che sono ritenuti i promotori della rivolta, culminata con l’irruzione nella sede della Cigl, tra cui vi sono appunto Fiore, Castellino, l’ex Nar Luigi Aronica, l’attivista Pamela Testa ed il leader del movimento IoApro Biagio Passaro, hanno contestato i reati di istigazione a delinquere, devastazione e saccheggio a cui si aggiungerà la valutazione di ulteriori aggravanti.

L’audizione al Copasir

A seguito dei fatti accaduti, il Copasir – ossia il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica -, ha predisposto l’audizione del direttore dell’Aisi Mario Parente e una informativa urgente al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

La visita alla Cgil del Presidente del Consiglio Mario Draghi

Oltre a ciò, oggi, dopo gli accadimenti di sabato scorso, il Presidente del Consiglio Mario Draghi si è recato nella sede nazionale della Cgil per portare la solidarietà dell’esecutivo al segretario nazionale Maurizio Landini a cui è seguito un incontro della durata di mezz’ora