Ostia, una polveriera al ballottaggio

Con la bagarre politica in atto per il rush finale alla presidenza del Municipio X, il clima di Ostia continua a mantenersi rovente. Dopo l'arresto di Roberto Spada, fratello del pregiudicato Carmine (alias 'Romoletto') e reo di aver colpito con una testata (fratturandogli il naso) il giornalista del programma 'Nemo', Daniele Piervincenzi, la categoria ha organizzato un sit-in davanti alla palestra gestita dall'uomo, dove l'aggressione si è consumata. Un corposo numero di cronisti si sono riuniti sul posto portando con sé esclusivamente i “ferri del mestiere” (telecamere e microfoni) in segno di solidarietà nei confronti del collega e del suo operatore, Edoardo Anselmi. L'arresto del loro aggressore, messo in atto nella giornata di ieri, è andato in scena sotto la pioggia battente di Ostia, con alcuni residenti del suo quadrante intenti a inviare invettive contro i Carabinieri e i media presenti: a Spada è stata contestata l'aggravante del metodo mafioso. Quella mafia che, a Ostia, aveva portato al discioglimento della giunta precedente e che, per le strade, si traduceva in azioni criminali messe in atto in uno scenario di degrado e abbandono sociale. Il ritorno al voto sembrava l'occasione giusta per segnare il punto di ripartenza del quartiere ma, già a partire dall'astensionismo dilagante, il progetto “rinascita” sembra essersi incagliato prima di prendere il largo. Quello che ci aspettava ora, peraltro, era una risposta comune e convergente contro il dilagare della criminalità: la manifestazione senza bandiere prevista per sabato, promossa da don De Donno e sostenuta dalla sindaca Raggi, è stata disertata dagli altri partiti (propensi a partecipare all'iniziativa di Libera e Fnsi del 16 novembre). La sindaca, a ogni modo, ha annunciato via Twitter che il M5S presenzierà anche alla manifestazione di giovedì prossimo: “La lotta alla criminalità unisce tutti. Domani a Ostia con i cittadini e con Laboratorio Civico X; giovedì 16 novembre con Fnsi e Libera. Tutti uniti per dire #FuoriLaMafiaDaRoma”.

La versione di Casapound

Nel frattempo, continua a delinearsi lo scenario che accompagnerà le due candidate, Giuliana Di Pillo (M5S) e Monica Picca (Centrodestra) al ballottaggio del 19 novembre. E, alla luce degli ultimi eventi, il già difficile quadro municipale risulta tutt'altro che migliorato in vista della sfida finale per la presidenza. La brutale aggressione di Spada nei confronti di Piervincenzi, infatti, ha esteso i suoi effetti anche sul mondo della politica rendendo il clima oltremodo teso attorno al Municipio X. Nelle ultime ore, le discussioni hanno riguardato principalmente il ruolo che giocherà Casapound, protagonista di un dibattito televisivo su quanto accaduto davanti alla palestra gestita da Spada, durante il quale sono state prese le distanze dalla famiglia di origine sinti. I vertici del movimento, attraverso le parole del vicesegretario Enrico Di Stefano, hanno inoltre invitato “la magistratura italiana ad aprire un fascicolo d'inchiesta” per appurare se esistano rapporti criminali tra il partito e gli Spada. Nel frattempo, da un punto di vista strettamente politico, Casapound ha annunciato che al ballottaggio non si schiererà, tralasciando di dare il proprio appoggio a una delle due candidate.

Scontro Di Pillo-Meloni

A proposito delle aspiranti presidenti, nella giornata di ieri si è consumato uno scontro a distanza fra la candidata M5S, Di Pillo, e la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni: l'esponente M5S, parlando dell'aggressione a Piervincenzi, si era riferito a Roberto Spada come dello stesso personaggio “che ha dato appoggio, nel quasi totale silenzio degli altri partiti, all’estrema destra di CasaPound, verso la quale Meloni, Picca e compagnia bella, anche oggi strizzano l’occhiolino”. Dichiarazioni che non hanno incontrato il gradimento della leader FdI che ha annunciato la denuncia per diffamazione nei confronti di Di Pillo.