A Falconara uno zoo “terapeutico” pensato per aiutare i ragazzi autistici

Il Parco Zoo Falconara è una location ideale per i ragazzi autistici, perché è strutturato in modo tale da favorire il contatto visivo

Grande emozione per un gruppo di giovani con autismo che ha fatto visita al Parco Zoo di Falconara per una visita “su misura”. L’associazione “Ragazzi Oltre” di Ancona, attiva nel fornire sostegno a chi soffre di disturbi dello spettro autistico, ha accolto con entusiasmo l’invito del giardino zoologico marchigiano. Il gruppo, 8 adulti affetti da autismo con gli accompagnatori, si é immerso in un viaggio pensato ad hoc alla scoperta del mondo degli animali. Il parco è da sempre impegnato nel favorire la fruizione alle persone con disabilità. Per questo, lo staff della struttura ha progettato un percorso alternativo per consentire ai ragazzi un’esperienza in linea con le loro esigenze. Finito il tour, l’associazione ha ricambiato l’invito con una donazione.

Un’occasione unica

“Il parco zoo di Falconara – racconta a In Terris la dott.ssa Letizia Larici dell’ufficio stampa della struttura – ha compiuto quest’anno 52 anni. Nacque infatti nel 1968, per iniziativa privata. Si estende per circa 60.000 mq su una collina di Falconara Marittima e ospita decine di specie animali, dai grandi felini ai rettili. E’ l’unico zoo ad ospitare una coppia di Okapi, animali con striature simili alle zebre e che assomigliano anche alle giraffe. Sono rarissimi in natura. Lo scorso 19 giugno abbiamo anche assistito alla nascita di un cucciolo di zebra. E’ inoltre l’unico giardino zoologico marchigiano e affianca da sempre, alle visite, un’intensa serie di attività culturali e sociali“.

Il cucciolo di zebra con la sua mamma

Socialità tra gli animali

Lo zoo non ospita dunque solo le scolaresche, numerosissime, ma anche gruppi organizzati con esigenze specifiche. L’invito al gruppo della onlus Ragazzi Oltre è nato quasi per caso. “Molte famiglie portavano i propri figli autistici – sia ragazzi, sia bambini – al parco perché risultava interessante e rilassante, un luogo in cui si trovano a loro agio“, spiega la dott.ssa Larici. “Sono diversi i fattori che fanno sentire a proprio agio i ragazzi autistici nello Zoo di Falconara. Non solo il contatto con gli animali e il fatto di stare immersi nella natura, ma che per gli spazi all’aperto che attutiscono i rumori e per la presenza di cartelli che spiegano gli animali e le loro abitudini. Inoltre – aggiunge la dott.ssa Larici – ci sono i giochi all’aperto e i ragazzi amano molto anche il ristorante, il RistoZoo, forse per i colori rilassanti dell’arredamento e per le foto degli animali. Insomma, è un insieme di cose che rende lo zoo di Falconara un luogo particolarmente adatto ai ragazzi e bambini con autismo. E in generale per tutti. Lo abbiamo sperimentato con la chiusura dovuta al Covid: molte famiglie ci chiedevano quando avremmo riaperto”.

Coronavirus

L’idea della vista ad hoc allo zoo al gruppo della onlus Ragazzi Oltre è nato per rispondere al grande desiderio di molti ragazzi e bambini di tornare a visitare gli animali dopo il lungo fermo dovuto al coronavirus. “Una delle socie, Orietta Palanca, conosce personalmente l’associazione – racconta a In Terris la dott.ssa Larici –  Alla riapertura, ha pensato di proporre e organizzare una visita specifica per i ragazzi ospiti della onlus formata da genitori residenti ad Ancona e provincia i cui figli sono affetti da disturbi dello spettro autistico (Asd)”. La onlus ha avviato un Centro Diurno, specifico per adulti con Asd, che ha la struttura di una community farm dove i ragazzi seguiti da educatori e personale specializzato svolgano attività riabilitative, lavorative e ricreative.

Inserimento lavorativo

“Il Parco Zoo Falconara – ha commentato l’iniziativa Silvia Mantini, presidente di “Ragazzi Oltre” – è una location ideale per i ragazzi autistici. Questo perché, pur essendo uno spazio aperto, è strutturato in modo tale da favorire il contatto visivo, fondamentale per agevolare la capacità di concentrazione. Il mio auspicio è che, per le prossime stagioni, si riesca a realizzare insieme un progetto che preveda attività dedicate, riabilitative, ricreative e lavorative”. Lo zoo non é solo un’opportunità di crescita, ma anche lavorativa. “Essendo un luogo dove i ragazzi si trovano a loro agio, l’incontro ha aperto alla possibilità, da avviare l’anno prossimo – conclude la dott.ssa Larici – di inserimenti lavorativi e di stages di persone con autismo all’interno del giardino zoologico, con mansioni che rispettino le capacità e le attitudini di ciascuno”.