La Danimarca blocca la somministrazione di Johnson & Johnson

La decisione arriva poche settimane dopo quella di non somministrare più il vaccino AstraZeneca

Dopo lo stop all’uso di AstraZeneca nella campagna vaccinale contro il SARS-CoV-2, in Danimarca si ferma anche Johnson & Johnson. Il motivo è lo stesso: il rischio di eventi avversi in chi si è sottoposto all’inoculazione di quel vaccino. Le autorità ritengono che l’immunizzazione della popolazione stia procedendo bene e continueranno solo con Pfizer e Moderna. A metà aprile la Food & Drugs Administration statunitense aveva chiesto la sospensione immediata del vaccino monodose dell’azienda farmaceutica belga Janssen dopo che si erano verificati sei casi di trombosi nelle due settimane successive alla somministrazione in sei donne di età compresa tra i 18 e i 48, una delle quali era deceduta.

Rischio alto

La scelta di rinunciare a J&J è stata adottata tenendo conto che “l’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha concluso che esiste un possibile collegamento tra i rari ma gravi casi di coaguli del sangue e il vaccino di Johnson & Johnson. Poiché l’epidemia di covid-19 in Danimarca è attualmente sotto controllo e la campagna di vaccinazione sta procedendo in modo soddisfacente con gli altri vaccini disponibili, le autorità sanitarie danesi hanno deciso di continuare senza il vaccino di Johnson & Johnson”, hanno fatto sapere in un comunicato. Sul tema del rapporto rischi e benefici le autorità danesi hanno detto: “Tenendo conto dell’attuale situazione in Danimarca, ciò che stiamo attualmente perdendo nel nostro sforzo di prevenire gravi malattie da covid-19 non può superare il rischio di causare possibili effetti collaterali sotto forma di gravi coaguli di sangue in coloro che vacciniamo”.

Il precedente

Lo stop di un vaccino non è una decisione inedita per la Danimarca. L’11 marzo, dopo che si era diffusa la notizie di alcuni casi di effetti avversi avvenuti in seguito all’inoculazione del vaccino anglo-svedese, aveva già sospeso AstraZeneca per poi cancellarlo dalla propria campagna per i rischi di trombosi legati alla somministrazione del farmaco. In quell’occasione il direttore dell’Autorità sanitaria danese Soren Brostrom aveva detto: “Sulla base dei risultati scientifici, la nostra valutazione complessiva è che ci sia un rischio reale di gravi effetti collaterali associati all’uso del vaccino per il Covid-19 di AstraZeneca. Abbiamo quindi deciso di rimuovere il vaccino dal nostro programma di vaccinazione”. Per una coincidenza, la decisione era arrivata nello stesso giorno in cui in Germania il ministro della Salute federale e i suoi omologhi dei 16 Laender tedeschi avevano stabilito che i cittadini tedeschi di età inferiore ai 60 anni cui era stata somministrata una prima dose di vaccino AstraZeneca avrebbero fatto quella di richiamo con Moderna o Pfizer.