L’Etna ancora protagonista: notte di lava e di boati nel catanese

Si tratta del 14mo parossismo in un mese, attualmente l'attività si sarebbe fermata. Nessun danno, ma spavento per la popolazione, svegliata dai boati

Immagine di Andrea Mirabella - Wikimedia

Un nuovo parossismo, il 14esimo dallo scorso 16 febbraio per l’Etna. Il vulcano siciliano continua a dare spettacolo e lo fa ancora una volta di notte.

Nella nuova fase, il vulcano attivo più alto d’Europa ha visto interessato il cratere di Sud-Est. Secondo i rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio Etneo di Catania, il fenomeno è durato diverse ore e si è attualmente concluso. Il fenomeno è stato caratterizzato da una fontana di lava, emissione di cenere eruttiva, ricaduta sul versante Sud-Est dell’Etna, boati uditi a grande distanza e una colata lavica che si espande lungo il versante occidentale della Valle del Bove.

Violenti boati hanno svegliato la popolazione

Il 14esimo parossismo dell’anno sul vulcano attivo più alto d’Europa è stato ‘accompagnato’ da una caratteristica particolare: violenti boati che hanno fatto tremare infissi e svegliato persone che abitano nei paesi alle falde dell’Etna. Il fenomeno è dovuto all’emissione di gas dai crateri sommitali che rientra nella tradizionale attività della ‘montagna’, chiamata ‘Idda’ (Lei), dai catanesi.

L’Ingv-Oe segnala che l’ampiezza del tremore è in netta diminuzione e a livelli medi. Le sorgenti vengono localizzate a sud est del cratere di Sud-Est ad una profondità di circa 2.000 metri sul livello del mare e il segnale infrasonico non rileva attività vulcanica. A causa della copertura nuvolosa l’osservazione dell’attività in corso è molto limitata e discontinua. Il nuovo parossismo del vulcano non ha inciso sull’operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania.