IRAQ, DALLA CHIESA CALDEA UN COMITATO A DIFESA DELLE CASE DEI CRISTIANI

Il Patriarcato caldeo iracheno ha annunciato l’imminente creazione di un comitato incaricato di monitorare le vendite e i passaggi di proprietà dei beni immobili dei cittadini cristiani di Baghdad. La conferma della creazione del nuovo organismo è arrivata dal Patriarca cristiano caldeo Louis Raphael I, che secondo fonti locali, da tempo denuncia l’appropriazione illecita delle proprietà dei cristiani come un fenomeno cresciuto a dismisura dopo l’intervento militare a guida Usa del 2003, che ha portato al crollo del regime di Saddam Hussein. Tale fenomeno, reso possibile anche per la complicità di funzionari corrotti, rappresenta secondo il Patriarca caldeo un ulteriore fattore di indebolimento della presenza cristiana in territorio iracheno.

Nelle dichiarazioni rilasciate ai media locali dopo aver incontrato i responsabili dei programmi Onu per i rifugiati, il Primate della Chiesa caldea ha fatto anche esplicito riferimento alle migliaia di cristiani di Mosul e della Piana di Ninive costretti a lasciare le proprie case davanti all’avanzata del cosiddetto Stato Islamico (noto anche come Daesh), ribadendo la necessità che le loro proprietà immobiliari siano tutelate da ogni tentativo di espropriazione illegale e abusivo, così che possa essere garantito loro il diritto a tornare nelle proprie città e nei propri villaggi quando le aree dell’Iraq settentrionale saranno liberate dal califfato.

Il fenomeno dell’appropriazione indebita degli immobili dei cristiani scappati dai luoghi di origine è noto anche nelle alte sfere del governo. Già a fine febbraio, infatti, il Ministro della Giustizia iracheno Haider Zamili aveva annunciato severe pene amministrative per i funzionari pubblici corrotti che favoriscono truffe immobiliari a danno dei cristiani, operando false registrazioni di passaggi di proprietà negli uffici catastali.