Ecologica e a prova d’inquinamento: a Salerno la prima chiesa “green”

Vernice fotocatalitica e tecnologie avanguardiste a servizio della fede e dell’ecologia. Non è fantascienza ma il progetto, pensato dall’architetto Luigi Centola e pronto per essere realizzato dalle aziende Overtel e Centola&Associati, riguardante l’edificazione della avveniristica chiesa di San Giovanni e San Felice in Felline, che dovrebbe sorgere a Salerno dando vita al primo luogo di culto “green” del mondo, in grado di accogliere i fedeli per la preghiera e, contemporaneamente, di assorbire l’inquinamento atmosferico circostante, creando di fatto una vera e propria isola ecologica in un’area di oltre 11 mila metri quadri, solo mille dei quali occupati dalla struttura. Il resto del perimetro ospiterà “una piazza botanica che resterà aperta 24 ore su 24: ulivi, cipressi e un gruppo di palme prenderanno il posto del parcheggio asfaltato che attualmente occupa l’area”, ha spiegato il progettista.

Meno cemento, più verde: un diktat decisamente comune di questi tempi, quando l’inquinamento atmosferico e il surriscaldamento globale iniziano finalmente a essere argomenti all’ordine del giorno. L’urgenza di creare adeguati presupposti per contrastare al meglio la malsania dell’aria, può portare alla creazione di progetti molto interessanti, fortemente orientati alla preservazione della salute dei cittadini ma, certamente, vedere un luogo di culto pensato come una “cattedrale” dell’eco-sostenibilità (senza per questo snaturarne la sacralità o l’estetica) è un esempio doppiamente positivo: “Vogliamo creare una chiesa ecocompatibile, costruita con tecniche e materiali tipici dell’architettura mediterranea tradizionale: nell’impasto del cemento che tiene la struttura, gli inerti sono costituiti da lava, pomice e lapilli, una reinterpretazione del bugnato storico, in basalto o piperno, di palazzi e chiese campane. La struttura del tetto è in legno. Le finestre sono incassate e coperte da vetri specchianti che le rendono quasi invisibili”.

Tutto all’insegna della tradizione dunque. Ma, sotto l’aspetto comune e confidenziale, agisce un complesso e modernissimo sistema di purificazione dell’aria, grazie al quale è possibile immagazzinare le particelle nocive e permettere la sopravvivenza delle specie vegetali nei dintorni, oltre a rendere più pulito ciò che aleggia nell’atmosfera: “La finitura esterna delle tamponature, realizzata in moduli compositi prefabbricati di spessore variabile, è realizzata con vernici fotocatalitiche che hanno lo stesso effetto di una analoga superficie di bosco“. Da non sottovalutare nemmeno l’involucro esterno, descritto come “un super-cappotto isolante che consente di fare a meno degli impianti tecnologici di condizionamento”.

Un vero e proprio “effetto bosco” in pieno centro cittadino, con il quale rispondere all’esigenza di proteggere e conservare il mondo che viviamo, sulla scia non solo dei dati numerici giunti da climatologi e ambientalisti, ma anche del contenuto dell’enciclica “Laudato sì”. Mai come oggi, infatti, il Cantico delle creature dovrebbe far parte della nostra biblioteca11