I buchi neri sono davvero “famelici”? Ecco cosa è stato scoperto

Le recenti osservazioni sui buchi neri sono state fatte da Takuma Izumi, dell'Osservatorio Nazionale del Giappone, grazie al Telescopio Alma che si trova in Cile

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Nell’immaginario comune – probabilmente anche grazie ai molti film di fantascienza ambientanti nello spazio profondo – i buchi neri sono dei corpi celesti che fagocitano tutto ciò che si avvicina a loro. Ma è davvero così? Ecco cosa è stato scoperto. 

I buchi neri sono davvero “famelici”? Ecco cosa è stato scoperto

I buchi neri sono meno famelici di quanto si creda: “mangiano” in modo disordinato e divorano solo il 3% della materia che catturano. La gran parte viene invece espulsa verso l’esterno in modo caotico. Ad analizzare con una precisione senza precedenti le dinamiche dei gas in caduta verso un buco nero sono state le osservazioni guidate da Takuma Izumi, dell’Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone, fatte con il telescopio Alma nel Cile e pubblicate su Science. I buchi neri sono piccoli oggetti astronomici ma con una forza gravitazionale enorme, tale che riescono a catturare al loro interno qualsiasi materiale passi nelle vicinanze. Neanche la luce può sfuggire alla loro attrazione. Ma nuove osservazioni relative al buco nero supermassiccio che si trova al centro della galassia del Compasso, uno dei buchi neri più vicini a noi ad appena 14 milioni di anni luce di distanza, hanno mostrato come i pasti dei buchi neri siano piuttosto caotici e disordinati. I dati raccolti con l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array hanno mostrato che quando i gas cadono verso il buco nero la gran parte di questi collidono e vengono deviati a grandi velocità verso l’esterno, lontani dal buco nero. Appena il 3% dei gas viene effettivamente catturato. Un’efficienza molto più bassa di quanto ipotizzato finora ma, sottolineano i ricercatori, che non inficia poi nel lungo periodo il destino dei gas. Infatti, nonostante i gas vengano spinti via non riescono ad andare troppo lontano: in breve tempo vengono ricatturati dal campo gravitazionale nero tornando nuovamente a cadere verso l’interno del buco nero.

Fonte Ansa