L’Associazione Internazionale Esorcisti sulla natura dell’esorcismo nella Chiesa

"La natura dell’esorcismo nella Chiesa cattolica nulla ha a che vedere con pratiche magico-rituali dagli esiti violenti": la nota dell’Associazione Internazionale Esorcisti (AIE)

Foto di James Coleman su Unsplash

Riportiamo integralmente la nota dell’Associazione Internazionale Esorcisti (AIE) con riferimento all’autentico esorcismo. “L’esorcismo può essere o una supplica, un’invocazione d’aiuto, una richiesta rivolta a Dio. Nulla ha a che vedere con pratiche magico-rituali dagli esiti violenti”, si legge nella nota AIE.

Le considerazioni dell’Associazione Esorcisti sulla natura dell’esorcismo nella Chiesa

I tragici fatti accaduti ad Altavilla Milicia, alle porte di Palermo, dove un uomo ha ucciso la moglie e due figli sollevano una serie di riflessioni. “Mia moglie e i miei figli erano posseduti da Satana”, avrebbe ripetuto l’uomo alle forze dell’ordine, dopo aver commesso la strage. Inoltre, secondo le prime testimonianze, l’uomo negli ultimi tempi parlava di “presenze demoniache” nell’abitazione. Da lì l’efferato gesto che sarebbe stato compiuto – come si legge dai media – nel corso di un “esorcismo”.

Il drammatico quadro che sta emergendo, legato anche alle frequentazioni da parte dell’uomo di un non precisato gruppo religioso, assieme a una coppia di conoscenti a loro volta arrestati, impone alcune considerazioni sulla natura dell’esorcismo nella Chiesa cattolica che – va precisato con la presente nota – nulla ha a che vedere con pratiche magico-rituali dagli esiti violenti. Come stabilito dal Rito degli esorcismi promulgato dalla Chiesa cattolica e spiegato nelle Linee Guida per il ministero dell’esorcismo, l’esorcismo può essere o una supplica, un’invocazione d’aiuto, una richiesta rivolta a Dio, affinché intervenga e liberi dall’azione straordinaria del demonio e dalla sua influenza nefasta una persona, un luogo o un oggetto. L’esorcismo può essere anche un comando, un ordine, un’ingiunzione imperativa impartita al demonio, affinché lasci una persona, un luogo o un oggetto che subisce la sua azione straordinaria. Due quindi sono le modalità per mettere in atto un esorcismo, una invocativa, l’altra imperativa.

L’esorcismo è fatto in nome e per l’autorità della Chiesa cattolica, da ministri deputati dalla Chiesa cattolica e secondo i riti stabiliti da essa. Il sacerdote che amministra l’esorcismo è quindi, in questo caso, la Chiesa stessa, che agisce sempre in unione e in dipendenza da Cristo. L’esorcista alla Chiesa presta la sua voce, la sua
intermediazione, agendo egli a nome della Chiesa e per sua rappresentanza; non è pertanto l’esorcista il protagonista, ma Cristo capo e la Chiesa, sua Sposa.

Cosa serve per celebrare un esorcismo

Per celebrare un esorcismo si richiede, come per tutti i Sacramenti e Sacramentali:

1) un ministro idoneo, cioè un sacerdote incaricato dal proprio Vescovo;

2) l’osservanza dei riti liturgici approvati dalla Chiesa;

3) l’intenzione di fare ciò che fa la Chiesa.

L’esorcismo solenne (detto anche grande esorcismo o esorcismo maggiore) è l’esorcismo proferito su persone vittime di un’azione straordinaria del demonio (possessione, ossessione, vessazione). Esso appartiene al genere dei sacramentali (è quindi un’azione liturgica).

L’esorcismo semplice è l’esorcismo proferito su case, oggetti, luoghi o animali, quando essi sono sottoposti a quell’azione diabolica straordinaria che l’Associazione Internazionale Esorcisti indica con il termine di infestazione.

L’esorcismo solenne può essere proferito solo da esorcisti, cioè da sacerdoti a cui l’Ordinario competente ha dato espressa e peculiare licenza di esorcizzare. L’esorcismo semplice, oltre che dall’esorcista fornito di debita licenza, può essere proferito da un qualunque sacerdote, purché autorizzato dal Vescovo del luogo.

Esorcismo: necessario il consenso della persona sofferente

Va ricordato infine un aspetto fondamentale. L’esorcismo si fa contro l’azione straordinaria del demonio e non contro la volontà umana. La volontà umana deve convertirsi con gli strumenti ordinari della grazia. L’esorcismo è diretto perciò al Maligno, alla volontà demoniaca, non è diretto alla volontà umana. Inoltre, è
necessario il consenso della persona sofferente. La scelta è della persona; è di sua responsabilità il chiedere o rifiutare l’aiuto dell’esorcista. Non può essere di altre persone, marito, moglie o genitori o altri familiari.

A tutto ciò va premesso che nella Chiesa Cattolica per procedere al rito dell’esorcismo, il sacerdote che ha ricevuto dal suo Vescovo il compito di svolgere questo ministero deve giungere, previo un prudente e accurato discernimento, alla certezza morale che la persona che ha chiesto il suo aiuto sia realmente vittima di un’azione straordinaria del demonio, escludendo ogni ragionevole dubbio.

Per tale motivo la Chiesa Cattolica incoraggia la collaborazione dei sacerdoti esorcisti con figure competenti nell’ambito della medicina e in particolare di quella mentale. Psicologi e psichiatri non possono ovviamente sostituirsi al ministero degli esorcisti, ma possono essere in alcune circostanze di loro aiuto nella fase di discernimento di casi dubbi. Il giudizio ultimo, se procedere o meno all’esorcismo, spetta tuttavia al sacerdote esorcista, in quanto, analogamente alla fase di istruttoria processuale, come il giudice può richiedere, qualora opportuno, il parere di esperti, pur detenendo la prerogativa della sentenza, così l’esorcista, come afferma il rituale che la Chiesa gli consegna al n. 16 dei Prænotanda, deciderà di proferire l’esorcismo, quando sarà moralmente certo di una reale azione straordinaria del demonio.

Preoccupazione per l’aumento crescente di “offerte di esorcismo”

Preoccupa l’aumento crescente di “offerte di esorcismo” da parte di sedicenti esorcisti, che spesso si servono del web e dei social non solo per reclamizzare la loro “professione”, ma per esercitarla “a distanza” (“da remoto”) oltre che di persona. In tutti questi casi si sappia con certezza e senza eccezioni di avere a che fare con persone non autorizzate, false e truffatrici, che sfruttano il dolore e la credulità della gente, approfittandosi dell’ignoranza religiosa e della superficialità di cui, purtroppo, molti oggi sono vittime. I criteri per distinguere questi truffatori non fanno riferimento all’apparenza con cui si presentano, né a ciò che essi dichiarano. Spesso, infatti, ostentano volti sorridenti, modi pacati, ambiente saturo di immagini sacre o di raffigurazioni di angeli buoni, ecc.; come anche dicono di agire per disinteresse, di essere credenti in Dio, di essere buoni cristiani, di avere l’aiuto di spiriti buoni o anche di santi, ecc.

I criteri per distinguere questi truffatori fanno invece riferimento all’assenza di gratuità con cui essi operano e all’assenza di un mandato ufficiale da parte della Chiesa per poter operare. Anzitutto circa l’assenza di gratuità, forse non subito, ma certamente più tardi, questi truffatori esigeranno del denaro: come tariffa o come “offerta”. Non è poi escluso, in alcuni casi, il rischio che queste persone cerchino di sfruttare, oltre che economicamente, anche sessualmente i loro clienti, con il pretesto che quel genere di atti serve a cacciare il male.

La Chiesa Cattolica, nella sua dottrina, ha sempre insegnato che il ministero dell’esorcistato deve essere svolto gratuitamente e tra i criteri per discernere l’idoneità ad esercitare il ministero di esorcista ha sempre evidenziato quello di essere “alieno da ogni cupidigia di beni umani”. Inoltre, la Chiesa Cattolica esige dai suoi esorcisti di attenersi fedelmente alle norme del rito liturgico da essa promulgato.