La famiglia sia la cellula vitale della società

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Foto di krakenimages su Unsplash

Nel giorno in cui si celebra la Sacra Famiglia, voglio ricordare come la famiglia sia la cellula vitale della società perché è al suo interno che s’intrecciano quelle relazioni affettive, a volte conflittuali, che lasciano un segno, positivo o negativo, nella vita di ciascuno.

L’auspicio è dunque che la famiglia sia un luogo d’incontro, dialogo, esercizio nella conoscenza di sé e accoglienza dell’altro; luogo dove inizia la pace e dove va coltivata, spazio dove si cresce nel rispetto dei ruoli e delle regole, dove matura l’amore, quello paziente, che, con la grazia di Dio, da eros si trasforma in agape, lo stesso amore disinteressato che il Signore nutre per l’umanità.

La preghiera di Gesù è un dialogo costante con il Padre e anche nei momenti di prova Gesù insegna a non ripiegarci, a non chiuderci all’altro, ma continuare a credere nell’amore del Padre. Così, anche nella vita familiare, tenendo come modello le relazioni nella vita trinitaria, dovrebbero essere importanti il dialogo e soprattutto l’ascolto.

Tante famiglie, che oggi sono in crisi, hanno come problema proprio la non cura di questi aspetti. I silenzi che s’instaurano fanno aumentare il disagio, perché questi non sono strumento per ascoltare l’altro ma sono muri che s’innalzano per autodifendersi.

Basta poco a volte per vincere le resistenze. Papa Francesco ci insegna tre parole che possono aiutarci: grazie, permesso e scusa. Ed è proprio così che, a partire dalle parole, nel cuore di ogni uomo comincia la cultura della pace. Quella cultura di cui oggi abbiamo tanto bisogno, oggi che venti di guerra spirano di nuovo anche nelle terre che hanno visto nascere e crescere la Sacra Famiglia.

Foto concessa dalla Fondazione Santa Rita da Cascia

Intanto, da parte della nostra comunità agostiniana, rendiamo concreto il valore ritiano della famiglia attraverso il sostegno agli oltre 2mila bambini e alle loro famiglie supportati in questo Natale attraverso la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi del Cioccolario.

Si tratta di una tavoletta di cioccolato che si trasforma in un calendario da scrivania, il dono solidale con cui la Fondazione Santa Rita da Cascia, creata da noi monache nel 2012, sostiene i suoi progetti di solidarietà in Italia e nel mondo, con l’obiettivo di far sentire i beneficiari parte dell’unica grande famiglia ritiana.

Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia e Presidente della Fondazione omonima