Ibra-day a Milano, Zlatan si (ri)prende il Milan

Giocare subito ed essere più cattivo, sportivamente parlando. Mette subito le cose in chiaro Zlatan Ibrahimovic, per nome e caratura internazionale inevitabilmente il colpo grosso di questo mercato di gennaio iniziato da meno di due giorni. Maglia numero 21, larghi sorrisi e buonumore, Ibra è pronto per tornare a prendersi la Serie A, a 38 anni e con un bagaglio di esperienza che, nonostante l'avanzare dell'età, continua a contenere gol a raffica, anche se gli ultimi segnati in un campionato radicalmente diverso da quello italiano (ma anche francese). A Milano lo svedese vuole riprendere il discorso interrotto nel 2012, consapevole di non avere più vent'anni ma anche di essere ancora in perfetta forma fisica: “Mi sento pronto per giocare subito – ha detto in conferenza stampa – ma ovviamente il mio gioco a 38 anni non può essere quello di 10 anni fa. Sono un giocatore intelligente, so cosa fare per migliorare le cose. So di poter essere ancora decisivo e sono qui per dimostrarlo”. E al Milan lo sperano davvero, visto che il colpo Ibra non serve solo a rinforzare un attacco dalle polveri bagnate ma anche a dare quello stimolo in più necessario per rialzare la testa dopo la batosta epocale di Bergamo (un 5-0 i rossoneri non lo incassavano dal maggio del 1998, quando subirono un pokerissimo dalla prima Roma di Zeman).

La soluzione è nel nome

Ed è ai giovani che Ibra servirà di più, come esempio e, magari, come severo prof.: “I compagni sanno come sono, come mi alleno e come gioco. Bisogna lavorare tanto e forte, uno che non sa soffrire vuol dire che non dà il massimo del suo potenziale. Non tutti sanno soffrire o vogliono farlo, ma io do sempre tutto e mi aspetto il massimo anche dagli altri”. Obiettivo non da poco, sarà reinventarsi in una Serie A forse meno tecnica ma che corre sempre di più. Non facile a 38 anni ma Ibra ha la soluzione anche per questo: “Posso tirare da 40 metri”. Di sicuro, il nuovo Ibrahimovic è consapevole che la ricetta che serve per questo Milan sta nel suo stesso nome, quello della squadra: “Se giochi al Milan la pressione è altissima. Tutti possono fare meglio perché quando giochi al Milan devi portare risultati, altrimenti non giocheresti qui. Se sei al Milan devi portare risultati”.

Colpo Kulusevski

Normale che l'Ibra-day abbia distolto un po' l'attenzione dal resto del calciomercato. Anche perché, a ben vedere, di grandi movimenti finora non se ne sono visti. La Juve piazza un colpo interessante in ottica futura, facendo firmare allo svedese Dejan Kulusevski, fra le rivelazioni di questa prima parte di campionato con la maglia del Parma, un contratto che gli consentirà di vestire a giugno la maglia bianconera. Un possibile affare in prospettiva anche se il ragazzo ha già dimostrato di saperci fare, guadagnandosi le attenzioni dei nomi grossi e addirittura, a nemmeno vent'anni, l'esordio in nazionale maggiore. E, mentre la Juve prova a riportare a Torino (fra mille difficoltà) il grande ex Paul Pogba, la Fiorentina sembra aver trovato la chiave giusta per convincere Federico Chiesa a rinnovare il contratto: la cifra di cui si parla è di 4 milioni a stagione, forse sufficienti per scongiurare il rischio che il talento viola si svincoli a giugno a parametro zero.