I nostri figli faranno yoga a scuola?

Scordatevi palle mediche, cavalline e scale svedesi. Tra qualche tempo gli alunni delle scuole durante l'ora di ginnastica potrebbero abbandonare le vecchie pratiche per dedicarsi allo yoga. La suggestione è venuta al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, durante il suo viaggio in una delle patrie di questa disciplina, l'India.

Gentiloni apre allo yoga a scuola

Secondo quanto riportato da una nota, il presidente del Consiglio al termine del vertice bilaterale “si è congratulato con il primo ministro indiano Modi per l'iniziativa della Giornata Internazionale dello yoga, celebrata in tutto il mondo il 21 giugno di ogni anno”. Gentiloni ha comunicato quindi “che l'Italia esplorerà le possibilità di introdurre la pratica yoga nel programma di educazione fisica delle scuole italiane e di ottenere la certificazione per l'insegnamento dello yoga da parte di istituzioni qualificate di yoga in India”.

Gli accordi con il Miur

Le parole di Gentiloni suonano come una novità per molti, eppure l'ipotesi di esportare lo yoga nella scuola italiana è tutt'altro che nuova. Il settimanale bolognese La Stefani dava conto nel 2003 di un Protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’Istruzione e la Federazione Italiana Yoga (Fiy) per il riconoscimento di questa pratica “come disciplina utile nel percorso educativo e sociale che la scuola dovrebbe offrire”.

Sempre nello stesso articolo si leggeva inoltre che l’Unione Europea di Yoga (Uey), citata esplicitamente per la prima volta in un documento ufficiale tra un governo centrale e una federazione nazionale, sarebbe diventata “referente diretto della Fiy a livello comunitario e quale garante della qualità della formazione degli insegnanti federali che andranno a operare nelle scuole italiane“.

Non è chiaro quanto questo accordo abbia diffuso lo yoga nelle aule scolastiche. Forse poco conosciuto, il documento rappresenta comunque una “pezza d'appoggio”. Come lo è il protocollo che nel 2006 – stando a quanto riferiva La Repubblica nel 2011 – era stato firmato “dal Ministero dell'istruzione con le principali associazioni italiane della disciplina orientale” per permettere allo yoga “di entrare in classe”.

Radici sacrificate sull'altare dell'esterofilia

Il tarlo dell'esterofilia e della moda delle discipline orientali è penetrato anche a scuola. Mentre si ripropone periodicamente il dibattito sulla presenza dei crocifissi nei luoghi pubblici, avanza incontrastata la smania di ricercare altrove, lontano dalle nostre radici, soluzioni che avremmo a portata di mano in un bagaglio culturale ereditato da duemila anni di civiltà. Prima di proporre sofisticate pose di meditazione agli alunni, sarebbe utile e più semplice rivalutare le nostre tradizioni.