XI JINPING NEGLI USA: “LA CINA VERSO UN’ECONOMIA APERTA”

“La Cina accelererà i suoi sforzi per costruire un’economia aperta e non arretrerà sul fronte delle riforme”. Lo ha detto il presidente cinese Xi Jinping a Seattle dove come primo appuntamento della sua visita ufficiale negli Usa, iniziata ieri, ha partecipato a un incontro con alcuni dei più importanti Ceo della comunità imprenditoriale e finanziaria americana. Alla tavola rotonda economica erano presenti, assieme a Xi, i capi di alcune tra le principali multinazionali statunitensi (Microsoft, Boeing, Apple, Starbucks…) e aziende hi-tech della Repubblica popolare come Baidu, Tencent etc.

Venerdì 25 settembre Xi interverrà all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York e sarà ricevuto alla Casa Bianca da Obama per un attesissimo summit ufficiale. Tra i temi chiave, la cyber security, l’apertura dell’economia cinese, i conflitti nel mar cinese, i diritti umani e i rapporti con la Corea del Nord. “Vogliamo vedere più comprensione e fiducia e meno ostilità e sospetto…. se Cina e Stati Uniti dovessero entrare in guerra o dare il via ad un confronto armato, questo porterebbe ad un disastro per entrambe le nazioni e per il mondo in generale”, ha spiegato il presidente cinese da Seattle.

Di crimini informatici e hackeraggio, Xi ha parlato alla vigilia del viaggio statunitense in un’intervista al Wall Street Journal. “Il governo cinese non è coinvolto in attività di cyber-spionaggio e si impegna a combattere le attività dei pirati informatici”, aveva dichiarato all’intervistatore. Il furto di dati informatici e gli attacchi contro enti governativi, ha dichiarato Xi, “sono entrambi illegali: sono atti criminali e dovrebbero essere puniti in base alla legge e alle convenzioni internazionali”. Il presidente cinese si è poi impegnato a rafforzare la cooperazione con gli Stati Uniti sulla sicurezza informatica.

Il cyber-spionaggio rappresenta uno dei punti di frizione più caldi tra Cina e Stati Uniti: l’ultimo richiamo nei confronti dei pirati informatici sponsorizzati dal governo cinese da parte del consigliere per la sicurezza nazionale Susan Rice risale solo a lunedì, ma i giorni che hanno preceduto la visita sono stati segnati dalle polemiche a distanza sulla pirateria informatica ai danni degli Usa, con voci di possibili sanzioni nei confronti della Cina per le attività di cyber-spionaggio ai danni di enti governativi statunitensi.