Wmo: “Fame nel mondo raddoppiata per gli eventi meteo estremi”

Il 2023 è stato l'anno più caldo mai registrato, superando i limiti dell'Accordo di Parigi. L'insicurezza alimentare è raddoppiata, a causa degli eventi estremi meteo. Sono i dati dell'Organizzazione meteorologica internazionale (Wmo)

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Foto di Tucker Tangeman su Unsplash

Secondo l’Organizzazione meteorologica internazionale (Wmo), il numero di persone che soffrono di insicurezza alimentare è più che raddoppiato nel 2023, arrivando a 333 milioni di individui nei 78 paesi monitorati dal Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Wfp).

Questo aumento è attribuito agli impatti degli eventi climatici estremi che hanno compromesso la produzione alimentare e hanno spinto le persone a migrare. Il 2023 è stato anche l’anno più caldo da inizio rilevazioni, con la temperatura media di 1,45 gradi centigradi sopra i livelli pre-industriali. 

Wmo, la fame nel mondo è raddoppiata rispetto al 2019

Il numero di persone soggette ad acuta insicurezza alimentare nel mondo è più che raddoppiato oggi rispetto a prima della pandemia: da 149 milioni si è arrivati a 333 milioni nel 2023, nei 78 paesi monitorati dal Programma alimentare mondiale dell’Onu (Wfp). Lo rende noto l’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) nel suo ultimo rapporto sul clima. La Wmo ritiene che l’aumento degli eventi estremi legati al clima, come inondazioni, cicloni tropicali, ondate di calore, siccità e incendi, abbia aggravato l’insicurezza alimentare, le migrazioni e gli impatti sulle popolazioni vulnerabili.

Nel 2023 +1,45 gradi sopra i livelli pre-industriali

Il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato al mondo da quando ci sono rilevazioni scientifiche, con la temperatura media di 1,45 gradi centigradi sopra i livelli pre-industriali. Lo rende noto un nuovo rapporto dell’Organizzazione meteorologica internazionale (Wmo). “Non siamo mai stati così vicini, anche se per ora temporaneamente, al limite più basso dell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico, 1,5 gradi -, ha commentato il segretario generale dell’Organizzazione, Celeste Saulo -. La nostra comunità della Wmo lancia l’allarme rosso al mondo”.

Ondate di calore quotidiane sul 32% dei mari nel 2023

Le ondate di calore sugli oceani hanno superato tutti i record nel 2023. L’anno passato quasi un terzo degli oceani, il 32%, è stato colpito quotidianamente da un’ondata di calore, contro il record precedente del 2016, il 23%. Alla fine dell’anno, oltre il 90% degli oceani aveva registrato ondate di calore in qualche momento durante l’anno. Lo rivela l’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) in un nuovo rapporto. Le temperature medie dei mari in superficie hanno superato i record precedenti da aprile in avanti, con margini particolarmente elevati a luglio, agosto e settembre. Il Mediterraneo ha sperimentato per il 12esimo anno consecutivo una copertura quasi completa da parte delle ondate di calore. Anche l’acidificazione degli oceani è aumentata, come effetto dell’aumento dei gas serra in atmosfera.

Nel 2023 maggior riduzione dei ghiacciai mai registrata

Nel 2023 c’è stata la maggior perdita di ghiaccio dai ghiacciai mai registrata da quando ci sono rilevazioni scientifiche, dal 1950. Lo rende noto l’ultimo rapporto sul clima dell’Organizzazione meteorologica internazionale (Wmo). Le perdite maggiori si sono verificate nel Nord America e in Europa. In Svizzera negli ultimi due anni i ghiacciai hanno perso circa il 10% del loro volume, nel Nordamerica il 9%.

Fonte: Ansa