Referendum su voucher e appalti: il governo sceglie la data del 28 maggio

Il governo ha approvato il decreto per l’indizione dei referendum popolari relativi alla “abrogazione di disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalti” e alla “abrogazione di disposizioni sul lavoro accessorio (voucher)“. La consultazione, fortemente voluta dalla Cgil e che ha incassato l’ok della Corte Costituzionale, si svolgerà il 28 maggio.

Intanto Patrizia Maestri (Pd), relatrice del testo sulla modifica alla disciplina del lavoro accessorio, ha annunciato che nelle prossime ore la bozza per la riforma dei voucher verrà incardinata e ha fissato in mercoledì 15 marzo il termine ultimo per la presentazione di emendamenti. L’esame del provvedimento quindi dovrebbe entrare nel vivo già da domani e riguardo alla tempistica di approvazione del disegno di legge rispetto alla data del 28 maggio in cui si svolgerà il referendum richiesto dalla Cgil su voucher e responsabilità solidale in materia di appalti “non dipende solo dal nostro lavoro, ma anche dal governo, noi cercheremo di fare il nostro meglio, abbiamo già ricevuto alcune indicazioni di possibili modifiche al testo iniziale su cui cominceremo subito a fare degli approfondimenti“, ha aggiunto Maestri.

Non sono poche, però, le forze politiche che chiedono di fissare per lo stesso giorno l’election day delle amministrative. “Bene aver fissato la data sul referendum Cgil su voucher e appalti – ha commentato il capogruppo alla Camera di Mdp, Francesco Laforgia – ora accorpiamoli alle comunali per risparmiare 300 milioni di euro, che di questi tempi non è poco”. Stesso auspicio espresso anche da Rifondazione Comunista. “Adesso il governo fissi le amministrative il 28 maggio in modo da fare l’election day con i referendum promossi dalla Cgil, sui voucher e gli appalti, e non sprecare soldi pubblici – si legge in una nota di Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e Roberta Fantozzi, responsabile nazionale Lavoro di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea. Con la definizione della data del referendum comincia la campagna di primavera per i diritti del lavoro, a cui Rifondazione darà tutto il suo contributo. Invitiamo tutte le forze sindacali e politiche di sinistra a costruire una grande mobilitazione sui referendum, in prosecuzione della campagna referendaria che il 4 dicembre ha sconfitto il disegno renziano di manomissione della Costituzione. Questo referendum è il primo passo per ricominciare ad attuare la Costituzione, a partire dai diritti del lavoro”.