“Equo Dress”, i vestiti che ridanno dignità alle donne in difficoltà

L'intervista di Interris.it ad Anna Bonelli, educatrice e responsabile di “Casa Rosanna” in merito al progetto "Equo Dress"

Le realizzazioni di "Equo Dress" (© Cooperativa sociale Etnos)

L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che ha come prerequisito la condivisione, il prestito, il riutilizzo, la riparazione, il ricondizionamento e il riciclo dei materiali e dei prodotti esistenti il più a lungo possibile. In questo modo si estende il loro ciclo di vita, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo. In questo modo si possono continuamente riutilizzare i prodotti nell’ambito del ciclo produttivo generando ulteriore valore e, nello stesso tempo, incentivare l’inclusione sociale e lavorativa di persone con diverse fragilità.

L’esperienza di Etnos

Nata nel 2005 in provincia di Caltanissetta, la Cooperativa Sociale Etnos, presieduta da Fabio Ruvolo, promuove e realizza pratiche di economia solidale finalizzate allo sviluppo sostenibile mediante l’applicazione dei principi del commercio equo e solidale. In particolare, grazie al progetto “Restart!”, ha preso avvio “Equo Dress”, una particolare iniziativa che coinvolge gli ospiti di una residenza particolare chiamata “Rosanna” e i principi della sostenibilità dell’economia. Interris.it, in merito a questa esperienza, ha intervistato Anna Bonelli, educatrice e responsabile di “Casa Rosanna”.

Le realizzazioni di “Equo Dress” (© Cooperativa sociale Etnos)

L’intervista

Come nasce e che obiettivi ha “Casa Rosanna”?

“’Casa Rosanna’ nasce da un incontro di sogni. Ha preso inizio dal desiderio della famiglia Romano di poter destinare la loro casa di campagna in favore di qualcosa che potesse essere a favore e aiutare le donne in difficoltà. Attraverso il loro incontro con Fabio Ruvolo e la nostra psicologa, siamo riusciti a mettere insieme questa volontà con l’attività di rifugio e aiuto per le donne vittime di violenza già svolta dalla cooperativa sociale Etnos. Quindi, la struttura, che si trova in una zona di campagna, è una residenza di massima protezione per queste donne.”

In che modo, la moda e l’inclusione, si coniugano attraverso il progetto “Equo Dress”?

“’Equo Dress’ nasce all’interno di ‘Casa Rosanna’ che, per la sua posizione in campagna, portava già avanti un progetto di agricoltura sociale per la riqualifica di terre incolte per farle tornare rigogliose. È un po’ la metafora di ciò che succede alle donne, che arrivano qui senza più capacità e, il nostro desiderio, è quello di far riprendere loro le capacità di essere attive, curatrici e produttrici di vita. All’interno della struttura che, oltre al loro titolo professionale per lavorare all’interno della stessa, avevano anche la passione di cucire abiti. Ci siamo resi conto che, questo tipo di manualità fine, come il cercare di rendersi eleganti, era una di quelle che le donne avevano perso. Abbiamo quindi deciso di mettere insieme la moda, la capacità di essere eleganti e di saper pensare gli abiti, all’interno di un altro progetto. La nostra base di partenza per Equo Dress sono delle stoffe che erano quasi da buttare. In particolare, ricicliamo i jeans che, generalmente, non si buttano perché estremamente consumati, ma perché hanno degli strappi o sono passati di moda. Noi li rimettiamo in sesto, passando da un riciclo della stoffa, ma soprattutto far ritrovare la dignità alle persone.”

Le realizzazioni di “Equo Dress” (© Cooperativa sociale Etnos)

Quali sono i vostri auspici per lo sviluppo del progetto “Equo Dress”? In che modo, chi lo desidera, può aiutare la vostra opera di inclusione?

“Vorremmo che ‘Equo Dress’ potesse diventare, in misura ancora maggiore, un laboratorio lavorativo per le donne, sia per quelle all’interno della struttura che per coloro che hanno la fortuna di uscirne. Auspichiamo che possa essere sempre più un laboratorio di vita, dando anche la possibilità alle persone di rendersi conto di avere la capacità di fare. Chi lo desidera, può aiutarci sia attraverso il nostro sito internet che sulle pagine social. ‘Equo Dress’ si inserisce all’interno di quella che era una progettazione già esistente della cooperativa sociale Etnos, ovvero quella delle bomboniere sociali di cui, ogni dettaglio, è realizzato dalle nostre donne, a partire dal sacchettino in jeans fino alle borse.