Sospesa da scuola per aver scritto versetti della Bibbia

Punita per aver diffuso versetti biblici a scuola. Succede a Lebanon, in Ohio, Stati Uniti. Una giovane di nome Gabby Helsinger ha pensato di scrivere dei versetti della Bibbia su dei biglietti da attaccare sulle pareti o da inserire negli armadietti dei compagni, senza alcun commento. La sua sarebbe stata una reazione alla diffusione di bandiere arcobaleno (degli lgbt) affisse nei corridoi dell'istituto. Ma l'iniziativa le è costata caro: sospesa dalla dirigenza.

Il fatto

A spingerla a scrivere brevi passaggi della Bibbia su un cartoncino e a divulgarli tra i suoi compagni è stato l'imperversare di bandiere lgbt. “Ho sentito il bisogno di scrivere alcuni versetti della Bibbia in modo da poterli mettere in giro per la scuola. Così ho preparato dei biglietti e li ho messi sugli armadietti e sulle pareti”, spiega Gabby. Ma l'intervento dei vertici scolastici non è tardato. “Il giorno dopo, sono stata chiamata in ufficio” del dirigente scolastico. “Mi è stato detto che c’era una lettera per me – prosegue -. L’ho aperta e ci ho trovato un foglio con su scritta la mia sospensione, motivata con il fatto che avrei dato prova di maleducazione e mancanza di rispetto, perché scrivendo i versetti della Bibbia avrei preso di mira la Gsa (il gruppo che avrebbe organizzato l'affissione di bandiere arcobaleno, ndr)”. La giovane ha diffuso un video in rete per denunciare l'accaduto, che è ben presto diventato virale. Il preside della scuola, Scott Butler, ha parlato a Fox News: “La nostra linea è quella di non discutere pubblicamente i provvedimenti disciplinari emanati sui singoli studenti. In generale, posso dire che quando qualcuno dei nostri allievi viene meno al codice di condotta, è inevitabile che vi siano delle conseguenze“. Nel video realizzato da Gabby, lei afferma che il preside le ha chiesto se avesse ricevuto il permesso per diffondere i versetti biblici, lei avrebbe risposto che gli armadietti di scuola sono pieni di scritte e di biglietti e che dunque non pensava servisse il permesso.