Le testimonianze alla veglia con i giovani

Due ballerini che, sulle note di un remake dell'inno della Giornata mondiale della Gioventù, danzano e mettono in scena l'evolversi di una famiglia. Prima la coppia, la felicità, ma anche la separazione. Poi l'arrivo di un figlio e i due genitori che, amorevolmente, accompagnano il loro bambino in tutte le fasi della vita, restando vicino a lui anche nelle difficoltà. 

Le testimonianze

Con questo momento di ballo, si apre così la veglia con i giovani nel Campo San Juan Pablo II (Metro Park), alla quale presenzia anche Papa Francesco. La prima testimonianza di Erika, sulla vita matrimoniale, racconta la sua storia insieme a suo marito Rogelio. La gioia di essere benedetti dall'arrivo dei figli, ma l'ultima gravidanza nasconde un'amara sorpresa: Erika aspettava una bambina affetta dalla sindrome di Down dopo un primo sconcerto, la famiglia ha deciso di accogliere la piccola che ha portato molta gioia. 

Dopo un altro momento di coreografia è salito sul palco Alfredo Martinez, un ragazzo di venti anni, il più grande di sette fratelli. A 16 anni, a causa di una difficile situazione economica Alfredo ha dovuto lasciare la scuola e ha iniziato a lavorare. Sfortunatamente ha perso il lavoro e, sopraffatto dalla difficoltà ha trovato “rifugio” nella droga. Ha scontato un anno di carcere e una volta uscito, senza l'aiuto di specialisti è ricaduto nel tunnel. E' a questo punto che ha incontrato la Fondazione Juan Pablo II che lo aiutato a “rinascere” e a tornare alla vita. 

E' la volta di una giovane cristiana, di origine palestinese, che ha scoperto la sua fede durante la Giornata mondiale della gioventù di Cracovia. Lì per la prima volta si è confessata, ha ricevuto la Prima Comunione e per la prima volta ha ricevuto l'Eucarestia. In quel momento ha sentito il suo cuore pieno di grazie e fede. La Gmg per lei, come per altri giovani, è stato solo il punto di partenza e ora, racconta di essere a Panama e pregare il Signore affinché possa guidarla nel viaggio che è la sua vita.